Più volte gli ?ispettori? del CODACONS hanno effettuato dei controlli improvvisi all’interno di locali pubblici importanti, talora anche da parte delle stesse persone responsabili per il controllo del rispetto del divieto medesimo.
Le modifiche apportate dalla nuova legge del Ministro della salute Sirchia sono molto importanti e fanno ben sperare. Infatti l’incremento delle sanzioni a carico di chi viola la normativa esistente in materia di divieto di fumo può essere nel contempo un forte strumento di dissuasione a fumare e una particolare tutela per il non fumatore.
E l’incremento delle sanzioni a carico di chi è deputato a controllare e non controlla sono anch’esse uno strumento ulteriore per la lotta al tabagismo ed il rispetto del non fumatore.
Ma questo non basta perché ancora rimangono da coprire alcune lacune nel settore della normativa in materia di lotta al tabagismo. In primo luogo non sempre viene rispettato il divieto di fumo in tutti i luoghi nei quali il divieto esiste.
Il divieto di fumare non esiste solamente nei locali indicati dalla Legge n.584/75 (scuole, ospedali, locali di spettacolo) ma anche in altri locali nei quali il divieto è stato introdotto a seguito di una importante direttiva (ottenuta grazie alle azioni del CODACONS) del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 1995; tale direttiva infatti ha ampliato l’ambito applicativo del divieto di fumo anche in tutti i locali aperti al pubblico appartenenti alla pubblica amministrazione e ai privati esercenti pubblico esercizio. In questa categoria rientrano anche i bar e i ristoranti nei quali quindi l’utente non fumatore ha il diritto di essere tutelato.
In secondo luogo, ad oggi, il lavoratore degli uffici privati non è totalmente tutelato, infatti il non fumatore nei luoghi di lavoro privati non dispone della stessa tutela vigente per il non fumatore che lavora in un ufficio pubblico.
Nell’ufficio pubblico è pienamente applicabile la normativa ?antifumo?, mentre negli uffici privati non aperti al pubblico il lavoratore/non fumatore non si può avvalere della normativa antifumo, ma solo di altre normative quali ad es. il combinato disposto dagli artt. 32 e 41 della Cost., dall’art. 2087 del c.c., dagli artt. 1,4 e 31 del Decreto Legislativo n.626 del 1994, dall’art.9 della Legge n. 300/70 e dall’art. 16 del Decreto Legislativo n.242 del 1996.
Nessun miglioramento da questo punto di vista è desumibile dalle nuove proposte legislative che, da questo punto di vista, devono ancora essere potenziate.
Ben venga poi la campagna di informazione dedicata soprattutto ai giovani sollecitata dal ministro Sirchia, il CODACONS ha già da diverso tempo proposto al Ministro della Sanità la realizzazione di campagne di comunicazione mirate ai giovani per informare sui reali rischi legati all’uso del tabacco, campagne da realizzarsi con tutti i soggetti interessati, il Ministero per competenza istituzionale, l’associazione quale espressione degli interessi della collettività e società di comunicazione che lavorano nel settore.
Il CODACONS da diverso tempo è in contatto con realtà straniere, soprattutto americane, che da anni realizzano campagne di informazione ed educazione nelle scuole, nei luoghi dove i giovani ?vivono?, per informare ed educare al meglio a tutela della loro salute.