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Garattini: “Non c’e’ rischio per aver mangiato una o due volte quella carne contaminata”

Per l’Italia il rischio non esiste. E’ il parere di Agostino Macrì, direttore di medicina veterinaria presso l’Istituto superiore di Sanità sull’allarme venuto dall’Irlanda per la carne di maiale alla diossina. «Per il nostro Paese il rischio non esiste – dice Macrì -, anche perchè importiamo dall’Irlanda una quantità irrilevante di carne suina. Ma se fosse arrivata in Italia sapremmo esattamente dove è andata a finire e quindi saremmo in grado di identificare il luogo della lavorazione. Ma non credo – dice Macrì – che sia arrivata». Macrì plaude alle iniziative irlandesi che «si sono comportati in maniera molto corretta denunciando il problema, bloccando le esportazioni e fermando gli allevamenti». «A noi, una cosa del genere non potrebbe succedere. I nostri suini mangiano mangimi privi di diossina, quindi in Italia non ci sono rischi di questo tipo». Anche secondola Cia «in Italia non c’è alcun pericolo per i maiali alla diossina». Prima di tutto perchè «dall’Irlanda le importazioni sono praticamente nulle» e poi perchè «i nostri allevamenti sono sicuri e sottoposti a rigidissimi controlli e le produzioni dei produttori italiani sono di qualità e seguono un disciplinare molto rigoroso». Più possibilista il farmacologo Silvio Garattini: «Il pericolo per la salute c’è ma solo se si consuma carne contaminata per un congruo periodo e in grande quantità: è bene analizzare quelle carni per individuare il livello di diossina, controllare rigorosamente le condizioni di vita dei suini e soprattutto il mangime Non c’è rischio per aver mangiato una o due volte quella carne contaminata – avverte invece Garattini – certo che se ne consuma tanta e per un lungo periodo, allora sì, che ci sono pericoli per la salute dell’uomo».  Subito controlli in tutta Italia su zampone e cotechino, ciede invece il Codacons dopo l’allarme del maiale alla diossina.  «Chiediamo ai Nas di effettuare controlli a campione nei negozi di tutto il paese su confezioni di zampone e cotechino, sulla base del principio di precauzione – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Controlli che devono essere estesi anche agli stabilimenti di produzione, per verificare se i prodotti in vendita siano contaminati, e per accertare che la carne con diossina non venga aggiunta a quella sana e poi immessa sul mercato italiano».
 

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