?La situazione di assoluta dipendenza e le voci di riserve di gas insufficienti in caso di interruzione o diminuzione delle forniture da parte della Russia, impongono l’apertura di un’inchiesta parlamentare per verificare le responsabilità di una situazione che colloca l’Italia in una posizione debole, precaria e subordinata rispetto al mercato internazionale?.
Così Adoc e Codacons commentano l’attuale scenario in cui si trova il nostro Paese rispetto al rifornimento e al consumo di gas.
?Per la mancanza di una politica energetica lungimirante e per colpa di scelte strategiche sbagliate, l’Italia è alla completa mercè di alcuni Paesi fornitori, esponendo i consumatori al rischio di un salasso che Adoc e Codacons hanno stabilito nell’ordine di 413 euro annui. Ora le scarse riserve dell’Italia, impongono una riflessione sui ruoli dell’Autorità per l’Energia, dell’Eni e del Governo, affinché siano accertate le responsabilità?.
La contestuale crescita del prezzo del greggio al barile, secondo le due associazioni mette a rischio le finanze delle famiglie e la concorrenzialità economica del nostro Paese.
?Il Governo deve studiare e attuare prima dello scioglimento delle Camere ? concludono le due sigle ? delle misure fiscali per rendere meno gravoso il peso di questa incertezza. Già la crescita del prezzo dei carburanti ha impoverito le famiglie, ora l’eventualità di un caro-bolletta potrebbe metterle definitivamente in ginocchio. Chiediamo che sia attuata immediatamente la deducibilità sulla dichiarazione dei redditi delle spese energetiche (gas, luce, benzina) e l’approvazione urgente della legge (ferma da un anno e mezzo al Senato) per l’unificazione dell’Iva sul gas al 10% per i consumi privati?.
Adoc e Codacons rendono noto che proporranno tali misure di emergenza alla riunione del CNCU, convocata d’urgenza, che si terrà domani per discutere, su proposta del Ministro Scajola, delle possibili soluzioni.