ROMA Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini ha detto che il problema della sicurezza nelle scuole italiane è «un’emergenza nazionale», rigettando, come il resto del Pdl, le accuse lanciate dall’opposizione alla maggioranza di aver proceduto con tagli proprio sui fondi riservati alla sicurezza scolastica: «Non è così – ha osservato – anzi, è vero il contrario si vada a vedere l’articolo 7bis del decreto ministeriale l’edilizia scolastica è tra le infrastrutture strategiche da finanziare con il Cipe. Segno che si era perfettamente consapevoli della situazione». Ci sono 300 milioni già ripartiti nel 2008 – ha aggiunto – ed altrettanti ce ne saranno nel 2009. La sicurezza delle scuole, ha precisato la Gelmini, «è una priorità e riguarda tutti, governo ed Enti locali». Di Pietro: miopia politica Ma è ancora scontro tra opposizione e maggioranza dopo il crollo che ha provocato la morte dello studente in un liceo di Rivoli (Torino). Da una parte, Antonio Di Pietro replica a Silvio Berlusconi dicendo che non si è trattato di «fatalità, ma di miopia politica». E anche per il vicesegretario del Pd, Dario Franceschini, «è sbagliato dire che è stata una fatalità. C’è una situazione gravissima dell’edilizia scolastica. Sarebbe sciocco dire che è colpa del governo. C’e, però, una responsabilità politica, non su quell’incidente ma sul fatto di aver tagliato risorse alla scuola». La maggioranza parla di «menzogne» e «vampirismo» da parte della sinistra. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, precisa: «Non è vero che il decreto Gelmini ha tagliato i fondi per gli istituti scolastici. Anzi, l’articolo 7 bis del decreto già convertito in legge consente corsie preferenziali per l’edilizia scolastica e la sicurezza degli istituti». Durissimo Italo Bocchino: «La responsabilità dell’edilizia scolastica è di competenza della Provincia. Anzichè prodigarsi in feste di piazza, viaggi all’estero e consulenze, dovrebbe esserci più impegno degli Enti locali per la sicurezza dei cittadini», afferma il vicecapogruppo vicario del Pdl alla Camera. «Non condivido quanto ha detto il premier. Non si tratta di fatalità, ma c’è la responsabilità di tutti», replica a sua volta Rosy Bindi (Pd), vicepresidente della Camera, a proposito delle parole di Silvio Berlusconi. «Il tema della sicurezza – aggiunge – è un tema antico da troppo tempo mancano gli investimenti. Certamente c’è un problema di tagli e le risorse sono insufficienti». Casini: basta litigare su tutto Dal leader Udc, Pier Ferdinando Casini è arrivato, invece un invito ad essere «seri» e a rispettare il dolore: «È morto un ragazzo di 17 anni ed un altro rischia di rimanere paralizzato e i politici si accapigliano fra maggioranza e opposizione sulla sicurezza nelle scuole come se la colpa fosse degli uni o degli altri». Questo, ha aggiunto Casini, «è un Paese destinato ad andare a fondo se continuiamo a litigare su tutto. Bisogna essere più seri, rispettare il dolore, fare un’anagrafe delle scuole e vedere cosa si può concretamente fare destinando fondi nella Finanziaria. Questo è quello che proponiamo di fare». Il Governo riferirà oggi in Aula alla Camera sul crollo della scuola: la richiesta, avanzata ieri dal Pd e dalla Lega, era stata rappresentata al governo già dal presidente Fini. Ad intervenire in Aula sarà Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Secondo una stima del Codacons, sono insicuri, e hanno bisogno di interventi urgenti, 31.500 scuole italiane, il 75% del totale. E aggiunge: «Se non verranno effettuati interventi urgenti, chiederemo la chiusura o il sequestro delle strutture a rischio».