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Giovedi’ sciopero del pane per manifestare contro il caro-vita

La corsa dei prezzi di pane e pasta segnalata dall’Istat anche ad agosto fa scendere in piazza i consumatori che, per giovedì, hanno indetto uno sciopero della pagnotta per dire no alle speculazioni. Secondo le associazioni dei consumatori, sono proprio pane e pasta a far salire di più il conto della spesa alimentare, con rincari anche del 30% senza giustificazioni. I PANIFICATORI Cifre in libertà, replica la Federazione italiana panificatori (Fippa), per la quale la verità delle cifre – su base Istat – è invece solo di un aumento del 3,2% da inizio anno, sotto la media dell’inflazione e lontano dai prospettati allarmi a doppia cifra. Ma il Codacons è pronto a dire la sua e giovedì sarà in piazza Montecitorio per dire no al caro-vita, assieme a Coldiretti, fornai e panettieri, per dimostrare che i costi di produzione del pane arrivano ad essere anche quattro volte inferiori a quelli attuali. PREVISIONI NERE Il Codacons, peraltro, sul caro-pane fa stime nere anche per il 2009. Per un consumo quotidiano di un chilo di pane gli italiani spenderanno infatti il prossimo anno circa 270 euro in più mentre per la pasta l’aumento annuo sarà di poco inferiore ai 150 euro. "Finora sul carovita sono giunte solo denunce", lamenta Paolo Landi, segretario generale dell’Adiconsum, "ma nessuna iniziativa. Ora vogliamo sollecitare le massime autorità, a cominciare dal presidente del Consiglio, ad adottare contromisure, anche di carattere straordinario e a considerare una priorità la difesa del potere d’acquisto". CARO SPESA Con l’inflazione a due cifre per i prodotti alimentari di base, agli italiani riempire con la spesa il carrello costerà 8 miliardi in più nel 2008, anche se le quantità acquistate rimarranno le stesse con variazioni nella composizione della spesa. È quanto emerge dalle proiezioni Coldiretti sulla base del rapporto Ref per Ancc-Coop, in riferimento ai dati definitivi sui prezzi al consumo ad agosto divulgati dall’Istat. IL COSTO DEL LAVORO Con l’inflazione che galoppa in tutta Europa, il costo del lavoro dei 15 Paesi dell’Eurozona è aumentato, su base annua, del 2,7% nel secondo trimestre del 2008, in flessione rispetto al +3,5% del trimestre precedente. Nell’Ue-27 invece, fa sapere l’Eurostat, l’incremento annuale è stato del 3,4%, sempre nel secondo trimestre 2008, contro il 4,4% dei tre mesi precedenti. Il minor incremento è stato registrato in Germania (+0,7%), mentre i più alti aumenti sono stati osservati in Lettonia (+24,8%) e in Romania (+23%)

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