Prezzi in aumento e consumatori sempre più in difficoltà ad arrivare alla quarta settimana del mese, anche a Verona: i rincari dei generi alimentari, nei punti vendita della grande distribuzione organizzata, superano il 4% nel secondo bimestre dell`anno, secondo i dati di Unioncamere. Prodotti come latte e derivati, ad esempio, segnano incrementi attorno al 10%. I consumi alimentari tendono quindi a spostarsi sempre più verso l`hard discount, che segna un aumento delle vendite nell`ordine del 7,5% soprattutto grazie alle politiche di prezzo, decisamente competitive. Fare la spesa al discount permette un risparmio fino a 50 euro sul bilancio settimanale di una famiglia media, come riferisce il Codacons, rispetto a quel che si può spendere in un ipermercato, supermercato o negozio di alimentari. Quindi gli hard discount stanno conoscendo un vero e proprio boom, arrivando a quota 9 punti vendita ogni 100 mila abitanti. E questo si riflette naturalmente sui conti aziendali, in crescita. Il trend positivo è confermato a Verona da Romano Mion del gruppo Eurospin, che compie 15 anni di vita. La crescita è costante: i ricavi registrano un incremento medio annuo del 28% e il fatturato 2008 è di 2 miliardi e mezzo di euro. I punti vendita sono attualmente 670 (tra Italia e la vicina Slovenia), con obiettivo 700 sul territorio nazionale, di cui una trentina in provincia di Verona, nei prossimi 10 anni: Eurospin intende arrivare a un punto vendita ogni 40 mila abitanti. A San Martino Buon Albergo il gruppo ha aperto a maggio un centro logistico, assieme a un punto vendita utilizzato anche per fare test e studi; elemento basilare nella strategia di marketing Eurospin è il punto vendita, in cui sono esaltate le caratteristiche dei prodotti e dei servizi offerti. “L`hard discount è un canale di vendita che funziona“, spiega Mion, “e non solo per i prezzi bassi, visto che di fatto noi ci preoccupiamo prima della qualità , con la nostra marca. La gente continua ad acquistare gli stessi quantitativi di un tempo, ma privilegia il nostro marchio anziché restare su quelli tradizionali noti“. Anche per Lidl Italia, con sede nel Veronese ad Arcole, il trend è di crescita costante: gli ultimi anni hanno fatto registrare un incremento medio annuo del 15-16% del fatturato, oggi a quota 1 miliardo e 800 milioni. Ma, come riferisce la direzione, la terza e la quarta settimana del mese si fanno sentire ovunque. I punti vendita sul territorio nazionale sono 500 e i dipendenti 8.600. Lidl Italia, per rispondere al caro-vita, sta puntando su una decisa politica del low cost: applica infatti sconti fino al 24% su circa 100 prodotti di prima necessità quali burro, grana e mozzarella, che altrove stanno subendo un rincaro generale (il burro è arrivato a punte del +15%). La riduzione dei prezzi è stata applicata a partire dai primi mesi del 2008. Ma per fidelizzare la clientela rimane fondamentale la qualità , oltre a politiche tipo la “Lidl card“, la carta di credito lanciata lo scorso autunno che dà accesso al club del low cost, per acquistare con sconti “dedicati“ e per effettuare raccolte punti.