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GIUSTIZIA: NO ALLE INTERCETTAZIONI FACILI





Il caso del Governatore della Banca d’Italia Fazio apre un dibattito sulla legittimità delle intercettazioni telefoniche.
In Italia non si fanno quasi più indagini ? afferma il Codacons ? ma solo intercettazioni telefoniche. I Gip non sembrano esaminare in modo approfondito il fondamento della richiesta di intercettazione, e così viene leso il diritto alla privacy, tutelato rigorosamente dalla nostra legislazione.
Con ciò ? prosegue l’associazione ? non si vuole difendere Fazio, che anzi dovrebbe dimettersi a seguito dello scandalo insorto, ma sottolineare la necessità di tutelare la privacy dei cittadini. Spesso inoltre vengono estrapolate piccole frasi da contesti molto più ampi, che riportare singolarmente possono far nascere equivoci e dubbi.
I Gip italiani dovrebbero verificare più attentamente i presupposti relativi alle intercettazioni, e consentirle solo in caso di motivazioni approfondite e per reati gravi.
Ad esempio per l’inchiesta che ha portato all’arresto e al conseguente suicidio in carcere del Sindaco di Roccaraso Camillo Valentini – sostiene il Codacons – ci sono stati 5 anni di intercettazioni telefoniche e ambientali, costate quasi mezzo miliardo di vecchie lire, ma solo una decina di queste sono state realmente utilizzate. Le intercettazioni infatti sono molto costose, se si considerano anche i costi di trascrizione e le spese aggiuntive.
Al riguardo il Codacons annuncia un convegno, previsto per il prossimo 20 agosto a Roccaraso, su intercettazioni facili e riforma della giustizia.


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