VENEZIA – “Gli spettatori della Mostra del Cinema calano, ma le proteste aumentano. Quest`anno abbiamo pubblicato un 40% in più di messaggi“. Per Gianni Ippoliti, da 12 anni responsabile dello stand “Codacons-Ridateci i soldi“, il pubblico non ha gradito il programma della 65ª edizione della Mostra. Rispetto all`anno scorso, meno proteste sui film italiani, “più apprezzati ma sempre fiacchi“, con l`eccezione di Ozpetek in testa alla classifica di (non) gradimento degli spettatori. “Bestia nera“ di questa edizione il film del brasiliano Julio Bressane A Erva do rato, film sulla perversa relazione tra un uomo, una donna e un topo definito sul muro del Codacons “il porno remake di Ratatouille“. Ma la critica è divisa. Applaudito dai critici, il francese 35 Rhums di Claire Denis è stato duramente stroncato dal pubblico: al centro delle proteste il ritmo del film, talmente lento che “i 35 ruhm sarebbe meglio berseli prima di entrare in sala“, si legge. Concordi critici e spettatori nel definire “deludente“ (i primi) e noiosissimo (i secondi) Shirin del maestro Abbas Kiarostami, unico a ricevere sul muro proteste pubbliche in più lingue: “volevo dormire, ma quella accanto a me russava“, dice uno spettatore straziato dai 90 minuti di camera fissa su un gruppo di donne iraniane che guardano un film persiano. Giornalisti in fuga e fischi dal pubblico sono stati registrati per Inju – La bestia nell`ombra di Barbet Schroeder, mentre l`infelice collocazione notturna ha provocato più di un colpo di sonno in sala per i 140 minuti del dramma etiope Teza e per i 122 del cartone giapponese The Sky Crawlers, applaudito a notte inoltrata solo da uno zoccolo duro di fan incalliti. La palma dell` “orrore“ veneziano del 2008 va però a Encarnacao do Demonio, horror voltastomaco brasiliano presentato fuori concorso: 90 minuti di fiumi di sangue, cannibalismo, necrofilia, violenze, mutilazioni e torture in una pellicola che al Lido fatica a trovare anche un solo consenso.