Un pasticcio in salsa napoletana il caso Rai – Lewinsky che in questi giorni ha tenuto banco sulle cronache dei quotidiani.
La partecipazione della ex stagista della Casa Bianca ha suscitato interventi favorevoli e contrari da ogni parte ma, alla fine, non se ne è fatto nulla.
La bella Monica ha lasciato l’Italia senza partecipare né a Domenica In, né a Porta a Porta, dove pare se ne sia andata durante la registrazione di sabato infastidita da una scritta o da un’immagine comparsa alle sue spalle. Intascando però un bel po’ di soldi e trascorrendo qualche giorno, tutto spesato, nella capitale.
La partecipazione della Lewinsky alle trasmissioni Rai, sostiene l’Intesa, avrebbe potuto avere un suo senso – qualora ovviamente non si fosse entrato con morbosità nei particolari della vicenda che l’ha resa famosa in tutto il mondo ? perché raccontava un fatto di cronaca importante, e avrebbe potuto far riflettere su come i rapporti personali finiscano per condizionare la politica in un paese come gli USA.
Ma non è questo il punto. Il fatto importante, e grave, è che la non-partecipazione della Lewinsky ai programmi Rai ha avuto un costo per l’azienda, un costo decisamente evitabile. Si parla addirittura di 25.000 dollari?
L’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) non ci sta è attacca duramente: gli utenti non pagheranno quei 25.000 dollari alla Lewinsky!
Non è giusto ? prosegue l’Intesa ? che siano i cittadini a pagare per gli errori e per la mala gestione della Rai in questa vicenda. Il compenso pagato alla ex- stagista e al suo staff deve essere versato non dagli utenti ma dai funzionari Rai responsabili del pasticcio. In sostanza l’Intesa chiede che i 25.000 dollari vengano detratti dagli stipendi di chi, con i suoi errori, ha provocato un danno economico all’azienda.
Le 4 associazioni, infine, annunciano un esposto alla Corte dei Conti (alla quale già si sono rivolti per far riaprire la questione del c.d.a. Rai) sui compensi pagati, per non fare nulla, a Monica Lewinsky.