Come si ricorderà , l`art. 35 del famoso Decreto Bersani ha provocato un terremoto nel mondo dei professionisti italiani, prevedendo l`obbligo per medici, notai, avvocati, architetti, geometri, ecc., ed ai loro studi associati, di tenere uno o più conti correnti bancari o postali, da utilizzare nella gestione della propria attività . Una vera e propria rivoluzione in nome della trasparenza e contro l`evasione che, però, è stata recentemente cancellata in un sol colpo dal Governo Berlusconi, attraverso il Decreto Legge n. 112 del 25/6/2008, che annulla tale obbligo in capo ai professionisti. Poco male, se non fosse che tale operazione è costata ai circa 2 milioni di professionisti operanti in Italia, la bellezze di 800 milioni di euro, per apertura e mantenimento del conto corrente obbligatorio. “Questi soldi devono essere restituiti ai legittimi proprietari – spiegano Adoc e Codacons – non ci interessa sapere di chi siano le responsabilità dell`ingiusto esborso che ha favorito unicamente le banche, se del Governo Prodi o di quello Berlusconi, quello che è certo è che 800 milioni di euro devono tornare nelle tasche dei professionistiâ€. Per questo le due associazioni stanno studiando una class action in favore di medici, notai, avvocati, architetti, geometri, ecc., per far riavere loro la somma di 400 euro ciascuno legata all`apertura obbligatoria del conto corrente ora abrogata dal Governo. Il Decreto Legge n. 112/2008 prevede anche il ritorno del limite d`emissione per un assegno trasferibile a 12.500 euro, precedentemente fissato dal Decreto Legislativo 231/07, entrato in vigore il 30 aprile scorso, a 5.000 euro. Che prevedeva, inoltre, per ogni assegno circolare “libero†emesso l`obbligo di un`imposta di bollo pari a 1,50 euro. “Chiediamo all`Agenzia delle Entrate il rimborso dell`imposta di bollo obbligatoria – continuano Adoc e Codacons – per tutti coloro che, dal 30 aprile ad oggi, hanno emesso assegni di valore compreso tra 5.000 e 12.500 euroâ€.