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GOVERNO: ISTITUITO MINISTERO DELL’OTTIMISMO !


Mentre l’economia va a rotoli,i redditi delle famiglie sono falcidiati per precise ?colpe in vigilando? del Governo,che ha sempre sottovalutato la congiuntura sfavorevole cercando di esorcizzarla con esclusive dosi di ottimismo,i prezzi della benzina toccano nuovi record storici (ad un distributore Total dell’autostrada Firenze Roma,località ?Giove? al confine tra Lazio ed Umbria poco prima dell’uscita di Attigliano,un litro di verde è venduto a 1,145 euro (2.217 lire), stupisce il monito (l’ennesimo) del ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano,secondo il quale “Bisogna guardarsi da dati che circolano e che tendono ad influenzare negativamente le aspettative delle famiglie e delle imprese?.

Per il ministro “bisogna dare credito ai dati dell`Istat ?,perché “diffondere dati negativi è la cosa peggiore che si possa fare in una fase che è di passaggio da una congiuntura bassa alla ripresa, perchè molto dipende dalle aspettative e dalla psicologia“. Per Marzano “nessun`altro istituto di ricerca come l`Istat o associazione di consumatori ha una struttura paragonabile a quella di questo grande istituto. Per me i dati sono quelli dell`Istat“.

Sono quasi 3 anni,che il Governo ed il ministro Marzano,professano ottimismo da tutti i pori,su: ?una ripresa economica imminente?, oppure ?la ripresa è dietro l’angolo?, o predicando la ?concorrenza dell’ombrello?,secondo il quale, ?se i prezzi sono raddoppiati con il pretesto dell’euro, bisogna cambiare stabilimento balneare?, adottando la politica dello struzzo,ossia nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere le stangate continue su redditi di famiglie falcidiati dalla più totale delle inerzie,compreso il mancato bonus sui prezzi delle benzine.

Se il Governo avesse ascoltato i suggerimenti dell’Intesaconsumatori sfociato, nelle denunce dei dati Istat,che senza subire alcuna sanzione,ha dovuto cambiare per ben 3 volte i dati sballati sull’inflazione; in numerose proteste e nel riuscitissimo sciopero della spesa del 16 settembre 2003 (che a fronte delle orecchie da mercante dovrà essere replicato antro il 10 giugno 2004),le politiche economiche avrebbero subito una inversione di tendenza decretando meno ?aiutini? d’urgenza ai cartelli assicurativi e petroliferi e più sostanza ai redditi delle famiglie,unica strada per rilanciare i consumi e far uscire il Paese da una crisi economica e politica,forse la più grave del dopoguerra.







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