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GOVERNO VELOCE A FARE LE LEGGI MA LA GATTA FRETTOLOSA? FECE I FIGLI CIECHI








Il Governo ha approvato, nella riunione del 22 luglio scorso, il decreto legislativo relativo al ?Codice del Consumo?, entrato in vigore il 23 ottobre 2005. Tale Codice, come noto, è finalizzato a riordinare e semplificare la normativa sulla tutela dei consumatori, in coordinamento con i principi e gli indirizzi affermati in sede comunitaria.

Ma la gatta frettolosa, si sa, fa i figli ciechi?

Il testo del Codice del consumo contiene infatti un pacchiano e grave errore, scoperto dal Codacons proprio quando l’associazione ha utilizzato questa legge per difendere gli interessi di un consumatore iscritto.
L`art. 130 comma 7 lettera b) ? fa notare il Codacons – consente al consumatore di chiedere la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto nel caso in cui il venditore non abbia provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro il termine congruo di cui al comma 6 (sempre dell`art. 130). Il problema sta nel fatto che non è il comma 6 che riguarda i tempi congrui della sostituzione del bene, ma è il comma 5!!!!!!!!!!!!


Si legge infatti nel testo del Codice (art. 130, dal comma 5 al comma 7):


5. Le riparazioni o le sostituzioni devono essere effettuate entro un congruo termine dalla richiesta e non devono arrecare notevoli inconvenienti al consumatore, tenendo conto della natura del bene e dello scopo per il quale il consumatore ha acquistato il bene.


6. Le spese di cui ai commi 2 e 3 si riferiscono ai costi indispensabili per rendere conformi i beni, in particolare modo con riferimento alle spese effettuate per la spedizione, per la mano d’opera e per i materiali.



7. Il consumatore può richiedere, a sua scelta, una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto ove ricorra una delle seguenti situazioni:

a) la riparazione e la sostituzione sono impossibili o eccessivamente onerose;

b) il venditore non ha provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro il termine congruo di cui al comma 6;

c) la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata ha arrecato notevoli inconvenienti al consumatore.


Evidente quindi l’errore contenuto alla lettera b) del comma 7, che rimanda ad un comma totalmente sbagliato. Tale svista ? sostiene il Codacons ? rende la legge inapplicabile, e vanifica il diritto del consumatore ad avere indietro i soldi se il prodotto che ha acquistato è difettoso.

L’associazione candida dunque i propri avvocati che hanno scoperto l’errore ad aiutare l’ufficio legislativo del Ministero delle Attività Produttive, affinché in futuro sviste simili siano evitate, nell’interesse di tutti i consumatori.






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