In questi giorni si rincorre la notizia dell’applicazione di una telecamera all’interno degli esercizi commerciali di Roma, che avrebbe lo scopo di riprendere rapine, furti e risse dentro i negozi e consentire un rapido intervento delle Forze dell’ordine o il riconoscimento dei criminali. Ma a quale prezzo? I cittadini romani sono preoccupati per questa proposta avanzata dalla Questura di Roma e sostenuta da Regione, Comune e Confesercenti. Non è chiaro, infatti, in quale misura verrà intaccata la privacy dei consumatori. Il meccanismo dovrebbe essere il seguente: con un pulsante il commerciante attiverebbe la telecamera in caso di necessità, e i fotogrammi inutili verrebbero eliminati dopo 30 minuti. Ma in quale modo potrebbero essere utilizzati i filmati prima di questi 30 minuti? Si pensi poi alla possibilità di puntare la telecamera all’interno dei camerini, dove qualcuno potrebbe spiare una bella ragazza che si prova una gonna o un pantalone.
Molte le proteste giunte al CODACONS da parte di consumatori preoccupati. E non senza ragione. Se questa proposta diventasse realtà il ?Grande Fratello? entrerebbe anche nei negozi e, considerando le già numerose telecamere che ci spiano continuamente e ovunque (si pensi alle telecamere poste fuori le banche, Ministeri, ambasciate, ai varchi elettronici, ecc.), ogni nostro spostamento verrebbe registrato, e la libertà e la privacy di tutti i cittadini sarebbero seriamente danneggiate.
?Altri sarebbero i provvedimenti da prendere per combattere la criminalità a Roma?, sostiene l’Avv. Carlo Rienzi, Presidente del CODACONS, ?come ad esempio aumentare la presenza degli agenti in strada e delle ronde notturne?.
L’associazione ha quindi deciso di presentare nei prossimi giorni un esposto al Garante per la privacy Stefano Rodotà, al quale chiede un intervento per assicurare ai cittadini la giusta tutela della loro riservatezza.