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GRANO AL CROMO: TUTTI UNITI PER DIFENDERE IL PANE DI ALTAMURA

Il Codacons torna oggi ad occuparsi del grano al cromo e della scandalosa vicenda dei rifiuti tossici nei campi della Murgia. Per l’associazione, infatti, è indispensabile un provvedimento della Regione Puglia che garantisca la sicurezza dei consumatori e tuteli i produttori del famoso pane di Altamura. Per questo il Codacons chiede al Presidente della Regione una delibera urgente per imporre rigidi controlli di filiera sul grano, con la collaborazione dei produttori e dei consumatori, per evitare che materie prime contaminate finiscano sulle tavole dei consumatori. Provvedimenti simili sono stati già presi, con esiti positivi su consumatori e produttori, da altre Regioni, come la Campania per il famoso caso della diossina. Solo così, sostiene l’associazione, è possibile garantire la sicurezza dei consumatori e tutelare i produttori del pane di Altamura.

Il Codacons è quindi al fianco del Consiglio Comunale per fare pressioni in tal senso sulla Regione.

La notizia poi che da 4 anni sui campi della Murgia vengono riversati rifiuti tossici desta a dir poco sconcerto e impone un intervento del Ministro della salute Sirchia. Come mai la magistratura non è intervenuta prima? Perché la Regione in questi 4 anni non ha disposto il sequestro dei campi contaminati? Quanti chicchi di grano cancerogeno sono finiti sulle tavole dei consumatori? Si domanda il Codacons. Basterebbe anche SOLO UN CHICCO DI GRANO TOSSICO IN CIRCOLAZIONE PER IMPORRE PROVVEDIMENTI URGENTI E RIGIDI, in base al principio di precauzione.

La situazione, conclude il Codacons, non deve assolutamente danneggiare agricoltori e produttori ad opera di inaccettabili atti criminali compiuti in passato. Per questo l’associazione dei consumatori auspica un’azione comune di agricoltori, produttori e Comuni interessati per valorizzare i prodotti tipici locali e tutelare gli agricoltori danneggiati, al fine di ottenere immediate misure per garantire gli acquirenti e controllare la situazione giorno per giorno.


Riceviamo e pubblichiamo la seguente comunicazione pervenutaci dalla ditta Oropan srl produttrice di prodotti da forno ed in particolare di Pane di Altamura




Replica del Codacons alla diffida della Oropan srl




Spett.le Oropan s.r.l.

Fax 080/3140431

Racc A/R anticipata via fax







Roma, 18/9/2003




Oggetto: risposta vostra diffida





Spett.le Oropan,

a parte il fatto che non esiste nessuna Codacons, semmai esiste IL Codacons (Coordinamento di associazioni per la tutela dell'ambiente e la difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori), vi informiamo che l'iniziativa di cui parla oggi la stampa locale è stata intrapresa dalla sede nazionale dell'associazione, per cui la sede barese e totalmente estranea alla vicenda.

Rispediamo inoltre al mittente le accuse di aver avviato una ?campagna al non acquisto? del pane di Altamura e la ?richiesta di sequestro?. Se qualcuno di voi avesse letto il nostro comunicato stampa diffuso il 16/9/2003 alle varie testate locali, avrebbe capito che la richiesta era ben diversa, e si riferiva ad un blocco, da intendersi ovviamente temporaneo, della commercializzazione di tale pane, alla luce delle notizie riportate dalla stampa.

Si apprende infatti dall'edizione nazionale de La Repubblica del 16/9/2003, nell'articolo pubblicato a pag. 26: ??Chi ha avuto la spregiudicatezza di concimare i campi con i fanghi avvelenati è andato oltre. L'ha commercializzato?. E ancora: ??ad ogni nuovo test investigatori e agricoltori tremano. Infatti oltre il grano sotto la lente di ingrandimenti di biologi e chimici ci sono anche acqua e latte.? ?Ritorna il pericolo di avvelenamento?. Ma soprattutto nel medesimo articolo si legge: ?Ma il vero tarlo degli inquirenti è quanti e quali cibi contaminati siano già finiti sulle tavole degli italiani. a quanto risulta dalle prime indagini lo sversamento di fanghi tossici nella Murgia è cominciato nel 1998: quattro anni di veleni silenziosi? .

E' si vero che, come da voi sottolineato, un solo deposito è stato posto sotto sequestro, ma è altrettanto vero, stando alle dettagliate notizie riportate, che la contaminazione potrebbe ? e ripetiamo potrebbe ? essere ben più estesa.

Nessuno del Codacons ha affermato, come da voi sostenuto, che ?tutti i produttori abbiano utilizzato semole non idonee?, né nel comunicato stampa diffuso ieri viene mai riportato il nome OROPAN. La vostra richiesta è quindi del tutto infondata e ingiustificata e, nonostante gli sforzi, non riusciamo a capire il motivo della vostra protesta. A meno che, ovviamente, non si vogliano mettere gli interessi economici avanti alla necessità di tutelare la salute dei cittadini. Ma siamo certi che non sia il caso della Oropan, sui cui metodi di produzione e certificazioni varie non dubitiamo affatto.

Alla luce delle affermazioni dell'articolo stampa di cui abbiamo riportato solo qualche stralcio indicativo, ma che nel contesto generale era assai allarmante, un intervento del Codacons non era necessario. Era OBBLIGATORIO, visti i fini statutari dell'associazione. In questi casi, infatti, vige il principio di precauzione, secondo cui anche il semplice sospetto di un rischio per la salute dei cittadini impone misure drastiche e urgenti. E converrete con coi che la situazione scandalosa della Murgia e delle contaminazioni varie non è un sospetto, ma una triste e preoccupante certezza.

La vostra richiesta di risarcimento è pertanto priva di fondamento, in quanto il Codacons non ha mai invitato il consumatore a boicottare il pane di Altamura. Al contrario, qualora dovessero verificarsi decessi o danni alla salute dei cittadini a causa di pane o altri alimenti prodotti con grano o acqua contaminata da cromo o altro, riterremo i produttori penalmente responsabili. E saremo noi a chiedere un risarcimento alle società produttrici. Nessuna esclusa.




Riteniamo indispensabile, i questo momento, fare fronte comune per garantire la sicurezza dei consumatori e tutelare i produttori del pane di Altamura e gli agricoltori danneggiati da tale situazione. In tal senso abbiano fatto precise richieste alla Regione Puglia, anche per tutelare voi produttori, e abbiamo investito della questione il Ministro della Salute Sirchia. Vi inviamo quindi il comunicato stampa diffuso oggi ai vari mezzi di informazione. Come nostra prassi vi comunichiamo che la vostra diffida verrà pubblicata sul nostro (visitatissimo) sito internet e inoltrata assieme all'allegato comunicato stampa.




Distinti saluti


CODACONS

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