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Grave ragazzino aggredito da un pitbull

Era andato a trovare un amichetto che abita in una villa di Guidonia, vicino a Roma, ma appena aperto il cancello si è trovato addosso un pitbull che lo ha azzannato al viso, a una spalla e alle braccia. Adesso è grave, anche se non è in pericolo di vita, il bambino di nove anni aggredito dal cane lasciato libero e senza museruola nel giardino della villa. In un primo momento le sue condizioni erano apparse molto gravi, e, dopo il primo ricovero nell`ospedale di Tivoli, il bambino è stato trasferito all`ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Qui il quadro clinico è apparso più rassicurante: le ferite provocate dall`aggressione dell`animale non mettono a rischio la vita del bambino. Adesso il pitbull è stato affidato per dieci giorni al servizio veterinario dell`Asl del paese laziale, che lo ha poi inviato in una canile convenzionato, dove l`animale sarà sottoposto a profilassi antirabbica. Lo ha detto il veterinario che ha effettuato la perizia sull`animale poco dopo l`aggressione ai danni del bambino. Il veterinario dell`Asl ha inoltre aggiunto che saranno i proprietari del cane, in un secondo momento, a decidere se sopprimerlo o meno. “Il problema non è il cane, ma il padrone“, ha commentato poi il coordinatore regionale della Protezione animali Lazio, Paolo Spicacci. “Per questo motivo ? ha aggiunto ? invito il ministro della Salute Maurizio Sacconi ad aprire con la massima urgenza un tavolo di confronto con l`Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) e gli allevatori dei cani potenzialmente a rischio, al fine di dettare precise regole comportamentali che educhino i detentori di animali“. “Non è attraverso liste di proscrizione che si risolvono i problemi ? ha aggiunto Spicacci ?, ma con l`educazione cinofila alla quale tutti i proprietari di animali devono essere avviati. Mi auguro che le solite voci non comincino a parlare di isolamento o abbattimento di animali pericolosi“. Mentre per il Codacons l`aggressione “con tutta probabilità si sarebbe potuta evitare se il ministro della Salute avesse accolto le proposte del Codacons contenute nella recente diffida e che proponiamo da anni“. Quello che chiede il Codacons è un “patentino obbligatorio, ossia un esame psicocomportamentale del cane e una verifica delle competenze del padrone, che deve saper dimostrare di poter tenere e addestrare un cane potenzialmente pericoloso“.

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