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GUZZANTI: SE LA RAI SOSPENDERA’ RAIOT DOVRA’ SOSPENDERE ANCHE ALTRE TRASMISSIONI

Il CdA Rai riunitosi oggi ha invitato il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo a sospendere la trasmissione della Guzzanti RAIOT.
Una richiesta di sospensione seguita alle polemiche di questi giorni in merito alla satira della conduttrice e a certe battute ritenute da alcuni eccessive e lontane dai limiti della satira e dell’informazione. In difesa di Raiot intervengono nuovamente ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI. Già ieri le 3 associazioni avevano chiesto la promozione del programma in prima serata visti gli ottimi ascolti fatti registrare e gli innegabili benefici non solo in termini di incassi pubblicitari per la Rai.

?Il programma della Guzzanti non può essere sospeso ?
sostengono ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI ? perché, così facendo, si determinerebbe un grave danno all’azienda di Stato e ai teleutenti; le critiche mosse alla trasmissione, così come la non condivisibilità di sketch o immagini in essa contenute, non possono essere motivo di cancellazione, seppur momentanea, dal palinsesto di Rai3. Infatti ? proseguono le 3 associazioni – se la Rai seguisse lo stesso criterio adottato per RAIOT, dovrebbe sospendere dal palinsesto molti altri programmi nei quali vengono mostrate situazioni allucinanti e discutibili ( a partire da INCANTESIMO, dove un avvocato malato di aids contagia donne a non finire!) o sparate parolacce a non finire (vedi L’Isola dei famosi)?.

Ma siccome queste trasmissioni portano audience, e quindi soldi e benefici alla rete di Stato, vengono mantenute nel palinsesto. Non si capisce quindi perché RAIOT debba rappresentare un’eccezione a tale politica del ?brutto ma visto?.

Proprio per tutelare i teleutenti, che sarebbero doppiamente danneggiati dalla sospensione di Raiot (sia sul piano del gradimento che su quello economico, visto che pagano il canone) , ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI diffidano il dg della Rai Cattaneo a non accettare l’invito del CdA, e si riservano addirittura di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinchè accerti un eventuale abuso di atti d’ufficio da parte dell’azienda pubblica.

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