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HAI SUPERATO I 50 ANNI? PER BANCA INTESA SEI DA LICENZIARE…








Banca Intesa in 2 anni ha licenziato quasi 5.000 dipendenti usufruendo della legge 223/91 che prevede le ?Norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità Europea, avviamento al lavoro e altre disposizioni in materia di mercato del lavoro? e in particolare degli artt. 4 e 24 della suddetta normativa? inoltre Banca Intesa ha sospeso anche i premi aziendali di produttività a favore di questi dipendenti e tutto ciò, inizialmente, con il placet dei Sindacati che soltanto in un secondo momento si sono resi conti di essere stati beffati.

Ebbene la motivazione che ha dato accesso a tale normativa autorizzando Banca Intesa ai licenziamenti sarebbero state le prevedibili tensioni occupazionali correlate ai processi di riorganizzazione, ristrutturazione e di trasformazione di attività di cui al Piano d’Impresa 2003-2005??in virtù ?degli insoddisfacenti risultati conseguiti nell’ultimo biennio, sia sul versante reddituale sia su quello gestionale? e ancora che ??i risultati attesi in materia di efficientamento, ammodernamento e rilancio delle Società del gruppo non possono prescindere dall’esigenza indifferibile di contenere il costo del lavoro, nelle relative diverse componenti ed anche attraverso la riduzione del numero degli addetti, entro livelli compatibili con la situazione economica e gestionale del Gruppo stesso?.

In breve l’esigenza di riduzione del costo del lavoro e quindi di licenziare alcuni dipendenti – ben 5000 – con ricorso allo strumento previsto dalla Legge 223/91 sarebbe sorto, secondo Banca Intesa, per problematiche connesse comunque ad una situazione economica delle società del gruppo affatto positiva.
Invece è accaduto il contrario perché mentre da un lato Banca Intesa lamentava difficoltà economiche e licenziava i suoi più fedeli dipendenti, dall’altro lo stato contabile della società e i volumi dimensionali in materia di impieghi, raccolta, massa gestita sono stati tali da posizionare le Società del Gruppo al 1 – 2 posto della graduatoria nazionale. A riprova di quanto sostenuto sia i risultati di esercizio dal 2002 in poi che gli stessi comunicati stampa di BancaIntesa in cui la stessa afferma ?i risultati segnano una svolta decisiva, in linea con quanto previsto nel Piano d’Impresa 2003-2005 riassunta nella crescita dell’utile netto consolidato, che sale a 1.214 milioni di euro dai 200 milioni del 2002. Ancora la stessa Assemblea ordinaria dei soci di BancaIntesa spa per l’approvazione del bilancio del 2002- data dell’accordo sindacale per il ricorso alla legge 223/91 , si è chiusa con un utile netto di ben 12 milioni di euro.

Ecco perché il CODACONS si è voluto schierare a fianco dei lavoratori licenziati e di quelli ancora in servizio che stanno ricevendo in questi giorni lettere di licenziamento, contro una politica che vuole sfruttare i lavoratori e rendere instabile il lavoro e che promuove invece l’accesso ai contratti a tempo determinato, a contratti interinali, annullando le conquiste degli ultimi decenni in tema di tutela dei lavoratori, e abusando nel contempo dello strumento concesso dal legislatore a favore di imprese effettivamente in crisi e questo non è sicuramente il caso di Banca Intesa che gode di una fiorente posizione economica.

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