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HIMALAYA: SALVATI I DUE ALPINISTI ITALIANI








Siamo felici della positiva conclusione della vicenda che ha visto coinvolti gli scalatori italiani Walter Nones e Simon Keher – afferma il Codacons – ma giunti a questo punto non possiamo non chiederci chi ha pagato le difficoltose e lunghe operazioni di recupero.

I due alpinisti – spiega l’associazione – hanno tentato una impresa difficilissima, quella di aprire una nuova via sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat. Consapevolmente, quindi, hanno deciso di correre rischi elevatissimi; basti pensare che il Nanga Parbat viene chiamata la montagna “mangia uomini” proprio per l’elevato numero di vittime che ha causato data la sua complessità.

Si apprende che gli elicotteri e i mezzi tecnici per le operazioni di soccorso sono stati messi a disposizione dalle autorità Pakistane – prosegue il Codacons – quello che non sappiamo è se lo Stato italiano ha pagato qualcosa per questo dispiegamento di forze e di mezzi. Se così fosse, riteniamo che le spese per il recupero dei due alpinisti non debbano essere sostenute dallo Stato e quindi dai cittadini, ma debbano essere pagate direttamente da Walter Nones e Simon Keher.

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