Tra giugno e luglio del 2001, per acquistare 1 dollaro occorrevano 2.278 lire circa (85 centesimi di dollaro per 1 euro, Fonte: BANKITALIA),oggi la divisa europea, con la quotazione pari a 99 centesimi di dollaro USA, si è rivalutata del 16 per cento sul biglietto verde americano. Per acquistare 1 litro di benzina senza piombo i consumatori italiani, secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Attività Produttive (www.minindustria.it ), Cabina di Monitoraggio dei Prodotti Petroliferi, spendevano ? un anno fa – 2.114 lire (euro 1,091 il 30 giugno); 2.020 lire (euro 1,043) il 16 luglio; 2.000 lire il 1 agosto (euro 1,032); 1.990 lire il 16 agosto (euro 1,027) ! Un anno fa, un litro di benzina senza piombo era gravato da 0,699 euro di imposte complessive; oggi, tali imposte sono passate a 0,718 euro, con un differenza di 1,9 centesimi di euro (37 vecchie lire). Ricordiamo che, lo scorso anno, vigeva il bonus fiscale di 50 lire (2,6 centesimi di euro).
Sempre un anno fa,il greggio importato costava 27,12 dollaro al barile (Fonte: MICA-Casaccia,ENEA), mentre la media del greggio importato a maggio-giugno 2002,che stiamo consumando in questi giorni,è stato regolato ad un costo di 24,78 dollari USA. Poiché un barile di petrolio costa oggi oltre 2 dollari in meno di 14 mesi fa, mentre l’euro si è rivalutato del 16 per cento sul dollaro (da 85 centesimi di dollaro a 99), oggi, il litro di benzina alla pompa dovrebbe essere più basso del 16 per cento rispetto al prezzo di 12 mesi fa e, quindi, passare da 2070 lire ( 1,069 euro), in media, a 1.738 lire ( 0,900 euro) a cui vanno aggiunte le 37 lire di maggiori imposte. Dovrebbe cioè costare 1.775 (0,917 euro), cioè 332 vecchie lire in meno (17 centesimi di euro in meno). Costa, invece, mediamente, 1,055 euro (circa 2.042 vecchie lire), cioè solo 1,4 centesimi di euro (27 vecchie lire) in meno di un anno fa: le compagnie stanno lucrando 267 lire (13,8 centesimi di euro) in più per 1 litro di benzina senza piombo rispetto ad un anno fa. O un litro di carburante era sottovalutato un anno fa,oppure è sopravvalutato oggi, quando ci sarebbero tutte le condizioni per decise sforbiciate sui prezzi alla pompa di almeno 10 centesimi di euro (in Francia 1 litro di benzina senza piombo costa 1 euro nei distributori normali, 0,90 centesimi nei distributori ubicati all’interno dei supermercati, che erogano il 50 per cento del venduto annuo) e che al contrario le compagnie petrolifere adottano con il misurino,con tagli di 0,001-0,002 euro al litro (tra 1,9 lire e 3,8 lire ),vere e proprie provocazioni per farsi pubblicità a buon mercato !
Altro che “estate fredda“ per i carburanti e di risparmi per i consumatori come è stato reclamizzato: si tratta di una estate calda,anzi rovente per le tasche degli italiani che, con l’euro più forte del 16 per cento sul dollaro,invece di risparmiare 7,6 euro (14.715 vecchie lire) per un pieno di 50 litri risparmiano solo 0,7 euro (1.355 vecchie lire),con la totale complicità di Governo ed Authority varie. Per richiamare l’attenzione su un fenomeno speculativo che colpisce milioni di consumatori, l’Intesa dei consumatori lancia una campagna europea di boicottaggio contro le compagnie più care,che in Italia sono Api e Tamoil per la benzina,che fanno pagare 1,065 euro il prezzo di 1 litro; contro la Fina per il Gasolio,che impone un prezzo di 0,860 euro al litro. Le 4 associazioni invitano i consumatori di tutta Europa, nei giorni 31 luglio e 1 agosto, a non fermarsi a fare rifornimento:
L’iniziativa non riguarda solo i consumatori italiani ma si estende anche a quelli europei. L’Intesa dei consumatori ha infatti invitato ad aderire alla campagna di boicottaggio le associazioni per i consumatori di tutta Europa (Spagna, Francia, Grecia, ecc.). Le associazioni coinvolte nel boicottaggio sono l’ADICAE (Spagna) l’EUROPAISCHE VERBRAUCHERBERATUNG WIEN (Austria) e l’INKA (Grecia).La benzina, che mediamente è più cara in Italia,deve scendere infatti anche in Europa, fissata a prezzi elevati da un accordo di cartello lesivo di diritti ed interessi dei consumatori. Per questa ragione l’Intesa dei Consumatori,oltre alla campagna di boicottaggio,ha già denunciato alla commissione europea, nei giorni scorsi, il ?cartello petrolifero? chiedendo di aprire un’indagine, estendendola al cartello Opec, mentre ha chiesto a 103 Procure della Repubblica di procedere contro le sette sorelle operanti in Italia, configurando il reato di aggiotaggio.
E puntuale arriva l’assegnazione da parte dell’Intesa del premio Viso di Bronzo (consistente in una artistica maschera di bronzo di uno scultore futurista) al Presidente dell’Unione Petrolifera Pasquale De Vita, per le dichiarazioni rese alla stampa nelle quali si attribuivano i mancati ribassi all’aumento delle imposte.