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I CONSUMATORI: SARà UN SETTEMBRE TERRIBILE

Spese col contagocce. I consumi sono al palo. Il vento della crisi gela gli acquisti. Gli unici a gioire sono gli agricoltori. Il settore è infatti il solo in controtendenza. E cresce a differenza di industria e servizi. Gli sos al governo si sprecano. Tutti chiedono di contrastare la spirale recessiva con interventi rivolti allo sviluppo e alla capacità di acquisto delle famiglie. Per la Confesercenti “la situazione è allarmante, servono interventi rapidi che ricreino fiducia, rilancino gli investimenti e riducano l`abnorme pressione fiscale“. Il centro studi Confcommercio vede avvicinarsi la recessione: “Si concretizzano i timori di una stagnazione del Pil o, addirittura, di una riduzione complessiva per il 2008“. Preoccupati anche i sindacati. Il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, già pensa a una mobilitazione unitaria in autunno mentre il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini, è convinto che il governo “non possa più limitarsi al pur necessario controllo dei conti pubblici, ma deve attuare politiche di sostegno allo sviluppo“. Dello stesso tenore l`intervento del segretario dell`Ugl, Renata Polverini, che avverte: “Serve una sterzata in favore dello sviluppo“. E tre le fila dei consumatori la tensione è alta. Adusbef e Federconsumatori chiedono una “sferzata“ e spiegano come darla. “� urgente realizzare forti iniziative – dicono – in attesa di concreti processi di modernizzazione di interi settori economici, una vera e propria sferzata attraverso un importante aumento della domanda interna con alcune manovre immediate“ mentre il Codacons profetizza un settembre “terribile“. Ecco perché le associazioni premono per la realizzazione di forti iniziative, in attesa di concreti processi di modernizzazione di interi settori economici. Non solo. “Occorre – aggiungono Federconsumatori e Adusbef – bloccare il carico fiscale di tutti i prodotti energetici, in particolare per i carburanti, per luce e gas parificando l`iva al 10% per il gas utilizzato per cucina e riscaldamento“. Poi toccherà alle tariffe sociali di gas e luce con abbuoni di almeno il 20% dei costi. Inoltre, la commercializzazione in questo contesto, dovrà farsi carico fino al 31 dicembre di una forte riduzione di almeno il 15% di tutti i prezzi dei beni di prima necessità. specificatamente quelli agroalimentari.

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