Clamorosa manifestazione di protesta oggi pomeriggio, lunedì 13/9/1999, dinanzi al Garante delle Telecomunicazioni, prof. Enzo Cheli, che riceve le associazioni dei consumatori aderenti al Consiglio Naz. Cons. Utenti: la delegazione del CODACONS, guidata dal pres. avv. Marco Donzelli e dalla responsabile dello sportello elettrosmog avv.Cristina Tabano, e dell’ADUSBEF, dott. Elio Lannutti, si imbavaglieranno dinanzi all’Autorità in segno di protesta per la mancata attuazione dell’art. 23 del regolamento della L. 249/97 sulle telecomunicazioni che prevedeva l’obbligo di costituire una Commissione, di cui devono far parte anche i rappresentanti dei consumatori per esprimere parere su tutte le questioni (concessioni a nuovi gestori, tariffe, limiti di esposizione, etc.) inerenti le telecomunicazioni. L’Autorità ha rifiutato di costituire tale commissione con il pretesto che esso sarebbe stato previsto solo nella fase transitoria di funzionamento del Ministero Telecomunicazioni e non dopo la formale istituzione della autorità stessa. Contro questa decisione è stato proposto ricorso al TAR e i rappresentanti di CODACONS e ADUSBEF oggi hanno manifestato al prof. Cheli quanto sia assurdo ascoltare i consumatori solo quando lo decide l’autorità e non prevedere una struttura organica e stabile che esprima pareri sul rilevantissimo, per i cittadini, settore delle telecomunicazioni. Ma le due assicurazioni non si sono limitate a questo: sempre nel corso dell’audizione hanno presentato al prof. Cheli un clamoroso esposto contro la Telecom e le società di gestione dei cellulari, inviato anche all’Antitrust, per ?distorsione del mercato? e violazione delle leggi sulla concorrenza. Nell’esposto si elencano dettagliatamente fatti e circostanze che hanno consentito l’abnorme, quanto dannoso per la salute, sviluppo della telefonia mobile in Italia, al punto da far superare il numero degli abbonati ai cellulari rispetto a quello agli abbonati della rete fissa. Dal 1995 ad oggi, infatti, si è assistito ad un abnorme aumento dei cellulari sul mercato italiano tale non potere essere paragonato a nessun altro nel mondo tant’è che statistiche prevedono per il 2000 la presenza di 40.000.000 telefonini solo in Italia. Questa crescita esponenziale è dovuta in larga parte al degrado della rete di telefonia fissa gestita in regime di monopolio dalla Telecom e dall’aumento costante delle tariffe del servizio fisso rispetto alle continue offerte vantaggiose della telefonia mobile. Non solo un danno all’erario ma anche un aumento notevole dell’inquinamento elettromagnetico sia per le numerose stazioni radio base che dovranno essere messe in funzione, dato l’aumento della domanda, che per il numero di telefonini in circolazione che espone tutti i cittadini, anche chi non ne fa uso, all’inquinamento elettromagnetico con gravi danni alla salute oltre che all’ambiente. Per questi motivi il CODACONS e l’ADUSBEF chiedono all’Autorità garante delle Comunicazioni di intervenire con provvedimenti concreti come prevede la Legge n. 249/97, al fine di stimolare una telefonia fissa realmente concorrenziale e individuare le situazioni in atto che violano il D.M. 381/98 che fissa in 6 V/m i limiti per l’inquinamento elettromagnetico provvedendo a chiedere il ritiro delle concessioni date.