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I “furbetti del semaforino” sono stati beccati con le mani nel sacco

Gare di appalto addomesticate con le aziende che forniscono e installano i sistemi elettronici per il controllo del traffico, strumenti tarati apposta ? tanto i passaggi col rosso, quanto la velocità ? per colpire gli automobilisti e fare cassa, contratti a cottimo con i privati sugli incassi delle contravvenzioni, irregolarità delle notifiche. Ma le decine di comitati spontanei di automobilisti vessati e tartassati, sorti in tutta Italia, oggi non cantano vittoria, nonostante i clamorosi sviluppi dell’inchiesta condotta dal pm Robledo. La situazione, infatti, malgrado le migliaia di sentenze favorevoli dei giudici di pace e la piega giudiziaria con i sequestri delle apparecchiature in molte città d’Italia, rimane un ginepraio di pareri inestricabile. Per il Codacons "è evidente che se venissero accertate non solo mere irregolarità amministrative nella concessione degli appalti, ma anche irregolarità nelle procedure e nelle modalità di accertamento delle infrazioni, o peggio ancora risultassero manipolazioni delle apparecchiature, i prefetti dovranno provvedere ad annullare le multe e a far ridare i soldi agli automobilisti". L’ASSOCIAZIONE di consumatori ricorda anche che lo scorso giugno ha presentato un esposto alla procura di Verona contro alcuni comuni che hanno escogitato un nuovo metodo illegale per fare cassa: "Installare un nuovo diabolico marchingegno che abbina l’autovelox al documentatore fotografico di infrazioni commesse da veicoli a intersezioni regolate da semaforo. In pratica, l’autovelox fa scattare il rosso non appena si supera il limite divelocità e il documentatore fotografico scatta la foto se passi con il rosso". Non essendo però legittimo regolare gli impianti semaforici sulla base della velocità dei veicoli, il Codacons chiede ai prefetti "di far rimuovere queste apparecchiature illegali, che si stanno diffondendo a macchia d’olio, e invita i consumatori multati a impugnare le multe". Ma il vero problema, secondo il comitato Multavilla di Altavilla Vicentina, "è che manca la chiarezza a livello di leggi. Sui tempi del giallo, per esempio, ci sono stati pareri delle direzioni del ministero, ma ancora oggi non è stato stabilito il dato minimo di accensione della luce gialla. Per cui, alla fine, in un comune ci si comporta in una maniera e magari in quello limitrofo in un’altra". PER SCIOGLIERE questo e altri nodi gli automobilisti auspicano l’intervento deciso e chiarificatore, una volta per tutte, del ministro. "Realisticamente oggi regna il caos", sostengono in un altro comitato del Veneto, denominato Giallofastidio. "C’è il Comune Tal dei Tali che annulla le multe grazie al prefetto, quell’altro che alza la durata del giallo da 4 a 9 secondi per paura dei rimborsi che arriveranno a pioggia, l’altro ancora che addirittura decide di multare per il passaggio con il giallo e non con il rosso perché interpreta la norma a modo suo". Il risultato, stringendo, è tanto rumore per nulla? "Da una parte ci sono cittadini infuriati che raccolgono firme, dall’altra politici che fanno interrogazioni parlamentari. C’è chi ammette, come l’Anci, che dare a cottimo l’appalto a una ditta installatrice privata non sia tanto morale: insomma, nonostante il problema sia emerso in tutta la sua complessità, siamo ancora in attesa di una soluzione organica. Ma adesso un intervento chiaro, autorevole e decisivo è diventato improcrastinabile".

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