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I furti al supermarket danneggiano i consumatori: spesa piu’ cara di 164 euro

È LA LOMBARDIA la regione in cui si ruba di più nei supermercati e a dare manforte al primato è la provincia di Milano. In tutta Italia si sottraggono soprattutto generi alimentari, tanto che la percentuale dei taccheggi mirati al cibo è cresciuta del 16,8%. Nelle borse entrano di nascosto formaggi, carni, insaccati e vino. A livello lombardo sono stati calcolati 720 milioni di merce portata via, mentre a Milano e provincia i milioni sono 330. I dati sono il risultato di un?indagine condotta dal Centre for Reteil Research (Crr) e commissionata da Checkpoint Systems, su un campione di 920 retailer di 36 Paesi. Nei supermercati italiani, nel 2007, è stato registrato un aumento di furti del 4,1% e il costo annuale per le famiglie oneste è stato di 164 euro a testa, perché a fronte dei furti, i prezzi vengono aumentati. Dietro la Lombardia troviamo Lazio e Toscana con 250 e 240 milioni. La Sicilia è la capolista al sud con 139 milioni di merce rubata. L?ITALIA non è in testa nella classifica del taccheggio (+4,1%), è preceduta da Austria (+7,4%) e Svizzera (+5,2). Sì, la Svizzera, ma secondo il professor Joshua Bamfield ci sarebbero stati cambiamenti nella composizione della popolazione, che avrebbero portato un aumento di bande criminali e di sacche di povertà. C?è ladro e ladro però, perché se il risultato è lo stesso: ammanchi e aumento dei prezzi, c?è chi ruba per mestiere e chi per bisogno. I secondi, se sono persone perbene restano tali anche nel commettere un reato. La psicologa Isabella Corradini, chiamata in causa da Checkpoint, afferma: «Chi ruba per necessità porta via lo stretto indispensabile, cercando di fare il meno danno possibile. Anche nei prodotti alimentari sceglie quelli che sono in sconto». I primi invece si organizzano in bande, sono professionisti che puntano a merce di valore e arrecano danni economici consistenti. IL PRODOTTO PIÙ sotratto sono le lamette, poi vengono le cartucce per stampanti, quindi il grana padano, il parmigiano, la lingerie, i cibi freschi e i prodotti tecnologici. In Italia sono i clienti a commettere il maggior numero di furti (49,5%), seguono i dipendenti e quindi i fornitori. Rispetto alla media europea le perdite più alte le registriamo nei supermercati (+2%), per l?alto valore della merce. I più presi di mira sono i discount (+6,2) e i piccoli supermercati (+6,2). Gli ipermercati vanno in controtendenza (-0,2%), ma solo perché sono maggiormente controllati. La grande distribuzione impiega le nuove tecnologie, i piccoli chiudono a chiave la merce appetibile.  Il Codacons, associazione di consumatori, legge l?aumento dei furti di generi alimentari come un chiaro segno di crisi: «È la conferma di della situazione in cui è il nostro Paese. Persino la classica mela ricomincia a essere rubata dai fruttivendoli» sottolinea amaramente

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