Non si placa la polemica sul vaccino anti influenzale rivelatosi inutile.
Il CODACONS, infatti, si rivolge oggi alla Procura della Repubblica di Torino a cui chiede di accertare una serie di situazioni. Innanzitutto, per l’associazione, è necessario verificare il momento esatto in cui siano stati individuati i ceppi influenzali. Ciò allo scopo di accertare se effettivamente il vaccino sia stato messo in commercio con eccessivo anticipo. Il Codacons fa notare, infatti, che già nel mese di settembre 2002 il contestato vaccino era stato pubblicizzato sui mass media, e i primi di ottobre era disponibile nelle farmacie . E se oggi gli esperti affermano che il virus può subire modificazioni, a quale scopo immetterlo sul mercato con tanto anticipo?
L’altro profilo che il Codacons chiede alla Procura di accertare, è quello relativo alle promesse miracolistiche che ruotano attorno al vaccino. Oggi infatti medici ed esperti affermano che il vaccino è efficace al 70-80%. Tuttavia quando lo stesso vaccino è stato lanciato sul mercato, affermazioni di questo genere non sono state fatte, ma anzi si è lasciato credere che la vaccinazione di massa fosse una soluzione positiva per difendersi dall’influenza, e ciò sempre allo scopo di arricchire le casse della case farmaceutiche.
Per il Codacons, quindi, è possibile agire sia in sede penale che civile contro le case farmaceutiche ai sensi degli art. 515 del c.p. (Frode nell’esercizio del commercio) e art. 1989 del c.c.(Promessa al Pubblico).
L’associazione ha inoltre presentato un’istanza d’accesso al Ministero della Salute, per conoscere gli atti relativi all’isolamento dei ceppi influenzali e all’immissione in commercio del vaccino nonché diffida ai sensi della L. 281/98 perché in futuro la pubblicità dei vaccini venga fatta indicando chiaramente su quali ceppi influenzali è stato testato e il grado di efficacia degli stessi.