La politica economica del nostro Governo è quella di far quadrare i conti pubblici attraverso mini e maxi stangate a danno dei cittadini sempre più tartassati. E la prossima manovra finanziaria del Governo non fa altro che confermare la volontà di svuotare le tasche degli italiani incapaci di godersi le ferie allegramente con tutti questi aumenti stellari. 30 miliardi di ? (circa 60 mila miliardi delle vecchie lire!) non fanno certo sperare bene, anzi!. Le famiglie, infatti, che si aspettavano come loro promesso delle riduzione fiscali, si sono ritrovate invece ancora più alleggerite essendo costrette a pagare in media 220 ? in più di tasse a seguito della pressione fiscale aumentata dello 0,9% nel 2003. Così il Paese si trova davanti ad una crisi profonda, una delle più grandi dal dopoguerra, comprovata da negozi costretti a chiudere o a anticipare i saldi per svuotare i sempre più pieni magazzini; dai consumi ?ingessati? e rivolti solo ai beni di prima necessità, dagli 850.000 risparmiatori traditi che rimasti all’asciutto dei propri averi aspettano ancora invano la riforma sul risparmio.
La finanza creativa deve finire!
Per tutti questi motivi, intendiamo dire basta e, se non ci sarà un cambio di rotta nella politica economica del Governo, con un ?bonus? di almeno 1.000 euro a favore della famiglie con redditi fino a 20.000 euro per rilanciare i consumi, offrire nuove prospettive di sviluppo per far ripartire l’economia, IntesaConsumatori è pronta a indire il prossimo 16 settembre un nuovo sciopero della spesa, per dare un segnale forte all’esecutivo (neppure in grado di approvare la promessa legge sul risparmio) e agli operatori economici e per coinvolgere gli italiani in una protesta di massa come quella dello scorso anno,che ha visto l’adesione di oltre 30 milioni di cittadini.