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Il «quizzone» tra sorprese e polemiche




«La domanda di matematica non era in programma e così tutti l’abbiamo lasciata in bianco», racconta un candidato su Studenti.it. Non è stata, insomma, neanche questa, e non per tutti, una prova senza sorprese. Sono fioccate in molti istituti le domande «fuori programma» e navigano, infatti, nel web le proteste dei ragazzi. Ma «la cosa più difficile è stata copiare» afferma un ragazzo mentre altri maturandi denunciano che neanche la terza prova scritta, il cosiddetto quizzone, è andata liscia. Qualche classe si è ritrovata a combattere con quesiti che non facevano parte del programma studiato durante l’anno, mentre allo scientifico Da Vinci di Milano gli studenti sono rimasti di sale di fronte a domande di storia ritenute troppo specifiche come il «Patto d’acciaio» o di latino sugli «Inni di Sant’Ambrogio». E sul sito degli studenti errori, strafalcioni e inesattezze nelle seconde prove scritte continuano ad arrivare a raffica e si trasformano in un «dossier» inquietante. Nel compito di Fisica come in quello di Scienze sociali dove, raccontano i ragazzi, all’apertura delle buste i primi a rabbrividire sono stati i prof: la traccia non faceva parte del programma scolastico. E ancora: il testo per i periti informatici indirizzo Abacus è identico a quello dato nel 2006 per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di perito industriale. Ma, comunque sia, l’ultimo scritto, quello messo a punto dalle diverse commissioni esaminatrici – diverso nei contenuti da scuola a scuola in base agli indirizzi -, è un altro capitolo chiuso per i circa 500mila candidati alla maturità. Stando a un monitoraggio del ministero dell’Istruzione, nei «quizzoni» le commissioni hanno prescelto i quesiti a risposta singola (il 53,4%). Al secondo posto, si è piazzata la trattazione sintetica (18,9%), mentre la tipologia mista (quesiti a risposta singola e quesiti a risposta multipla) si è attestata al 13,5%. In genere, sono cinque le materie coinvolte in questa prova. «I quiz erano quasi tutti fattibili» dicono gli studenti del liceo Visconti di Roma. «Con il tema – commentano – è lasciata allo studente una maggiore libertà, i quiz sono abbastanza prevedibili. La versione è quella che mette paura». Anche se molti studenti sono in attesa del ricorso contro le prove scritte annunciato dal Codacons, l’associazione dei consumatori, contro la prova d’italiano con l’errore su Montale e contro le seconde prove scritte piene di strafalcioni (a iniziare dalla versione di greco). Ieri è andato, infatti, in tilt il sito del Codacons. Un migliaio le e-mail arrivate da ogni parte d’Italia – oltre la metà firmate dai genitori – e in cui si fa richiesta di adesione al ricorso presentato al Tar del Lazio per impugnare i due scritti nel mirino chiedendo di limitare il giudizio degli studenti al solo orale. Il risarcimento chiesto: 500 euro a studente (circa 250mila euro in tutto). E, ora, dopo le valutazioni degli scritti, via agli orali.


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