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IL BUSINESS DEL CARO ESTINTO: QUANTO COSTA UN FUNERALE?





Se c’è un settore il cui giro d’affari non subirà mai alcuna flessione, questo è il settore delle imprese funebri. Purtroppo alla morte nessuno può scampare. E molti operatori speculano proprio su questo particolare. Il CODACONS ha svolto in questi giorni un’indagine sui costi dei funerali nelle varie città d’Italia, e ha scoperto dei dati interessanti. Innanzitutto a Napoli un funerale costa molto più che a Roma. Nella città partenopea, infatti, il costo medio complessivo di bara, carro funebre, e addobbi floreali si aggira tra £2.500.000 e £7.000.000, fino ad arrivare a cifre che sfiorano £20.000.000. A Roma, invece, un funerale medio viene a costare tra £1.800.000 e £3.500.000. A Torino si va da £2.000.000 a £5.000.000, a Bologna da £1.800.000 a £4.500.000, a Venezia da £2.000.000 a £6.000.000, a Palermo da £2.500.000 a £6.000.000.

Costosissimi inoltre cuscini e corone. Napoli sempre al primo posto per gli alti costi. Una corona media arriva a costare fino a £1.000.000! Molto alti i prezzi anche a Palermo. Una corona costa mediamente 750.000£ ed un cuscino tra le 200.000£ e le 700.000£. A Milano per i cuscini bisogna sborsare 200.000£ e 400.000£ per le corone, mentre a Torino il costo medio di un cuscino è 350.000£, per le corone 500.000£. A Venezia i cuscini costano mediamente 200.000£ e le corone tra le 300.000£ e le 600.000£. A Bologna per i cuscini bisogna spendere 400.000£ e per le corone dalle 500.000£. La città più conveniente risulta Roma, dove per un cuscino medio si paga 150.000£, e per una corona si spende dalle 300.000£ alle 500.000£.

Un altro aspetto importante riguarda i servizi funerari gestiti dai vari Comuni italiani. Un provvedimento dell’Antitrust ha vietato l’esclusiva comunale per le onoranze funebri, in quanto restrittiva della concorrenza. I Comuni, infatti, possono svolgere l’esercizio diretto del servizio funerario (ad es. attraverso dipartimenti distaccati) oppure possono affidarne lo svolgimento a terzi concessionari. Quando un comune affida la gestione del servizio ad un`unica impresa, vi è un evidente restrizione della concorrenza, in quanto l’agenzia funebre diventa di fatto monopolista nei confronti di tutti coloro che si rivolgono al Comune. Lo stesso avviene per i dipartimenti comunali dediti alle onoranze funebri. In parole povere essendoci meno concorrenza il prezzo finale per il consumatore è più alto. E l’Antitrust ha infatti così sentenziato: ??le esclusive del trasporto funebre non rappresentano una risposta adeguata all’esigenza di correggere le imperfezioni del mercato; anzi, sono suscettibili di introdurre ingiustificate distorsioni concorrenziali?.Tenuto conto dell’assenza di ragioni che giustifichino le esclusive, l’Autorità considera necessaria la loro rimozione ad opera dei Comuni, affinché ovunque il trasporto funebre possa essere effettuato nell’ambito del sistema autorizzatorio stabilito per gli altri servizi funebri?? E il danno per gli utenti è dimostrato dai fatti. Dall’indagine del CODACONS, infatti, è emerso che a Milano, dove il Comune ha affidato il servizio a 17 imprese funebri, il costo medio di un funerale eseguito dal Comune stesso è di circa £2.000.000. Mentre a Bologna, dove il servizio è gestito da un dipartimento del comune, il costo medio di un funerale è di 3.000.000£. A Ferrara si arriva addirittura a pagare in media 4.500.000£ per assicurarsi un funerale comunale.
Il CODACONS quindi presenta un esposto all’Antitrust affinché obblighi i Comuni ad attenersi alle disposizioni fissate dall’Autorità stessa e punisca eventuali comportamenti restrittivi della concorrenza e quindi dannosi per i consumatori.

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