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Il Carspac continua a restare diviso

La musica non cambia: il Carspac resta diviso. I vertici di quel comitato di soci nato all`indomani del crac Coopcostruttori, non hanno nessuna intenzione di riappacificarsi per percorrere insieme una strada che porti alla restituzione dei propri soldi spariti nel crac della cooperazione rossa. Nonostante gli appelli e gli inviti piovuti da ogni parte, durante l`assemblea di soci tenuta lunedì alla sala Giardino nel Carspac rimangono profonde spaccature. L`ala conservatrice guidata dall`ex portavoce dello sttesso Carspac Valerio Cellini che vuole continuare a dialogare con la Lega Coop, invece, dall`altra parte di Franco Bigoni & C. ha scelto di affidarsi al Codacons per una futura azione legale poichè vede nella Lega una possibile responsabile del crac per il mancato controllo che non ha svolto nei confronti dell`ex corazzata Costruttori. Dunque strategie diverse che si concentrano soprattutto sull`inviare o meno la famosa raccomandata per procrastinare i termini della prescrizione che scadranno il prossimo 2 luglio. In sostanza, il gruppo che fa capo allo stesso Cellini, dopo vari tentennamenti, ha assunto la posizione lanciata mesi fa da Tomaso Carnacina, quella di tornare ad incontrare le Lega Coop per avere la certezza che la trance promessa in primavera venga data al più presto. Un passo che però si può fare solamente se non si invierà la famosa raccomandata alla Lega poichè il presidente regionale Paolo Cattabiani ha già annunciato che, coloro che lo faranno (per alcuni questo viene considerato un ricatto per altri la Lega si cautela), non vedranno più il becco di un quattrino dalla solidarietà della cooperazione. Insomma, per il gruppo Valerio Cellini, Giuseppe Guerra, Nerina Baldi e Settimio Coatti, questa benedetta raccomandata riguardante la prescrizione che venga pure inviata a tutti i potenziali responsabili anche tramite il Condacons ma tranne alla Lega perchè si aprirebbe un autentico braccio di ferro. Inoltre, “riprendiamo il dialogo – ha precisato Valerio Cellini – con le forze politiche e non soltanto con quelle del centro sinistra ma anche con quelle del centro destra che sono attualmente al Governo per i fondi dormienti e per far decollare il fondo di garanzia per il prestito sociale che ancora oggi non c`è. Per Cellini quindi la raccomandata resta una scelta libera, che però dovrebbe essere spedita a otto indirizzi e fra questi il presidente Giovanni Donigaglia, il Cda, le società di certificazione, le varie banche. Per il gruppo Franco Bigoni, Massimo Cricca, Tiziano Bolognesi e Agide Fiorentini, gli stessi che non voglio più vedere Cellini come portavoce per futuri dialoghi ma preferiscono un team di quattro persone (due per ogni gruppo), le raccomandate dovrebbero essere inviate a undici potenziali responsabili e quindi, anche alla Legacoop nazionale, regionale e provinciale. E in mezzo a questo bailamme, ci sono i soci più indecisi che mai; anziani che, vista l`età o persone che avanzano pochi soldi, non hanno nessuna intenzione di adire alle vie legali. Altri ancora che, di fronte alla sete di giustizia che potrebbe arrivare dagli annunciati processi, costi quel che costi, si costituiranno parte civile. Una volta concluso l`incontro, davvero particolarmente caldo (e non soltanto per l`afa che ha contraddistinto la serata), un signora si è avvicinata al cronista facendogli presente una novità. “Se una cooperativa come ad esempio la Cmr di Filo di Argenta – ha affermato la donna – ha dato dei soldi per la solidarietà, credete che sia d`accordo con la Lega delle Cooperative che vuole distribuirli solamente a chi non gli invierà la raccomandata? Che razza di solidarietà è mai questa? Ci sono degli argentani buoni e degli argentani cattivi?“.

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