Sono l’abusivismo edilizio, piani regolatori inadeguati, l’eliminazione di anse e ramificazioni dei corsi d’acqua, interventi realizzati in emergenze come questa, per correre ai ripari (è di ieri la notizia che l’argine realizzato soltanto un anno e mezzo fa a Caselle, sulle rive dello Stura, costato alla collettività oltre un miliardo e mezzo, è stato spazzato via dalle acque..) le cause dell’ultimo disastro annunciato. Sconcertante la dichiarazione alla stampa del geologo Ubertini, presidente della Commissione grandi rischi ? Quello che bisogna fare per evitare i disastri è chiaro da tempo. Purtroppo, però, non si fa??. I piani di riqualificazione ambientale e prevenzione del rischio adottati nel 1998 e 1999 dall’Autorità di Bacino del Po (che comprende tra le altre le regioni maggiormente colpite del Piemonte e della Valle D’Aosta) prevedono interventi sulle aree a rischio. Il CODACONS chiede alla Procura della Repubblica di accertare la responsabilità dello Stato, Regioni e Comuni per i ritardi e/o le omissioni negli interventi già programmati dall’Autorità di Bacino del Po, e di accertare nelle zone colpite le violazioni delle norme di legge che dal 1994 regolano l’edificazione e gli insediamenti a distanza di almeno 150 metri dagli alvei dei corsi d’acqua. Intanto nella Torino intrappolata per la chiusura di ponti, strade ed autostrade continuano i disagi per i cittadini anche per la mancanza in molti quartieri di luce ed acqua. La corsa al rifornimento di acqua minerale ha già fatto registrare alcuni aumenti ?sospetti? del prezzo al litro delle bottiglie. Il CODACONS, al fine di un efficace monitoraggio sul prezzo delle acque minerali, invita i cittadini a segnalare alla sede dell’Associazione, in Torino, via Pinelli Pier Dionigi n. 100 ed alla Polizia Annonaria qualunque aumento dei prezzi normalmente praticati dagli esercizi commerciali usualmente frequentati.