Nel corso di questi giorni stanno giungendo ai correntisti bancari gli estratti conto di fine anno. Il dato sconcertante che emerge è l’assoluta confusione e mancanza di trasparenza che disorienta il consumatore.
Di fatto le banche sembrano essere una ?zona franca?, dove non trovano applicazione le regole commerciali e giuridiche che impongono a chi offre un servizio sul mercato di illustrare chiaramente e preventivamente quale è il corrispettivo della prestazione resa. Con un paradosso, non si comprende perché appare a tutti iniquo e illegittimo che un ristorante non riporti i prezzi praticati sul menu, affinché il consumatore possa ponderare le proprie scelte economiche, mentre alle banche questo sia di fatto consentito.
Le attuali norme sulla trasparenza bancaria appaiono largamente insufficienti, in quanto impongono al consumatore che vuole capire quali sono le condizioni che gli vengono praticate di recarsi presso il proprio istituto di credito per consultare dei cosiddetti ?fogli analitici? spesso invero incomprensibili e complessi.
A fronte di una situazione di questa natura il Codacons chiede all’ABI di imporre alle banche proprie associate la affissione, di un vero e proprio listino prezzi delle condizioni praticate a ciascun correntista.
Il Codacons ha quindi sottoposto la questione all’Antitrust e alla Banca di Italia per valutare se nella condotta degli istituti di credito in merito alla confusione sui costi del conto corrente, nonché sulle altre note vicende dei mutui e dell’anatocismo vi siano profili di illegittimità.