Una città che sta affondando tra strade al buio, buche, disservizi, disoccupazione, cittadini ad alto tasso di indebitamento, mancanza di sicurezza ed illegalità diffusa, ed ancora imprese e cooperative pronte alla chiusura con dipendenti che da mesi non percepiscono lo stipendio, nonché proteste giornaliere: sono queste le premesse con cui il promotore del Movimento "Salvare Catania" e leader nazionale Codacons, Francesco Tanasi, ha scritto una "diffida morale" inviata a Silvio Berlusconi, chiedendo di intervenire e mantenere gli impegni presi in campagna elettorale con Catania e i catanesi. Tanasi invierà al Presidente del Consiglio anche un quadro (riprodotto nella foto a fianco) raffigurante il simbolo della città, l’elefante, che, con solo un ombrello, rischia di schiantarsi al suolo se non munito di paracadute. Tanasi, infine, chiede a Berlusconi risorse serie, che salvino realmente la città, e non briciole che, invece, ne prolungherebbero l’agonia. In merito alla devastante vicenda del dissesto finanziario interviene anche l’associazione culturale La Contea che esprime solidarietà ai tanti lavoratori che subiscono il dramma dei mancati pagamenti dei propri stipendi. Solidarietà a cui si aggiunge – affermano i vertici de La Contea – la fortissima preoccupazione per una crisi finanziaria che, se dovesse divenire irreversibile, rischia di determinare la distruzione sociale, economica e morale della città di Catania. Ecco perché La Contea ritiene prioritario l’impegno di tutta la classe politica catanese e siciliana del centro destra che attualmente costituisce maggioranza di Governo a Palermo ed a Roma. "Facciamo appello – scrivono – ai parlamentari del centro destra a stringersi attorno al sindaco Stancanelli e con forza e compattezza sostenere la causa di Catania e dei suoi cittadini". Nello stesso tempo La Contea sollecita gli amministratori etnei a recarsi in massa a Roma per difendere il "diritto alla vita" della città.