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Il Codacons “I cittadini non hanno più soldi da spendere“

ROMA – E` da un po` che gli italiani tirano la cinghia e acquistano sempre meno. Ma ora la crisi dei consumi è davvero “strutturale e profonda“ e sembra tramontata ogni possibilità di uscirne a breve. L`allarme arriva da Confcommercio, che nell`Indicatore dei consumi rivela che a maggio gli acquisti sono calati (-2,7%) per il settimo mese consecutivo, con una contrazione soprattutto nella spesa per auto e benzina, e per il cibo. Il calo dei consumi, che nei primi cinque mesi di quest`anno è stato dell`1,9% (dal +1,1% dello stesso periodo del 2007), a maggio ha colpito soprattutto i servizi e i beni legati alla mobilità, con la spesa per auto e moto, benzina e biglietti aerei crollata del 13,5% in un anno. Sul fronte degli alimentari, invece, il calo dei consumi è stato del 3,3%. Ma si è speso meno anche per i beni e servizi ricreativi (-4,9%), per l`abbigliamento e calzature (-2,3%), e per i beni e servizi per la casa (-1,2%). Persino i consumi di beni per la comunicazione, che continuano a segnalare una crescita del 6,9%, mostrano i primi sintomi di rallentamento. Non cala invece la spesa per alberghi e pasti fuori casa (+0,4%) e quella dei beni e servizi per la cura della persona (+2,8%). I consumi alimentari, in particolare, secondo le stime della Cia-Confederazione italiana agricoltori, sono calati del 2,5% nei primi sei mesi dell`anno e hanno colpito soprattutto i prodotti della dieta mediterranea (-5,5% per il pane, -5% per l`olio d`oliva). E, come se non bastasse, l`aumento dei prezzi condiziona anche le vacanze estive: secondo Coldiretti, infatti, a giugno quasi la metà degli italiani (il 44%) non è mai andata a cena fuori al ristorante, in pizzeria o al bar. Confcommercio vede una ormai crisi “strutturale, profonda e non legata a fenomeni stagionali“: il calo di maggio, afferma, “fa sfumare definitivamente l`ipotesi di uscire entro breve“ dalla crisi, “rafforzando la previsione di una crescita dell`economia italiana, nel 2008, prossima allo zero“. Il dato è “molto preoccupante“ anche per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che si augura, tuttavia, che non si tratti proprio di crisi strutturale: “Sono convinta – ha detto – che se poi si torna alla crescita ci potrebbe essere una ripresa dei consumi“. Ad aiutare potrebbe essere anche il rialzo dei tassi di interesse: secondo il governatore della Banca d`Italia Mario Draghi, infatti, la decisione della Bce “tende a stabilizzare le aspettative di inflazione e aumentare quelle dei consumi nel medio termine“. L`allarme resta comunque alto tra i consumatori, che denunciano una situazione drammatica per le famiglie. “I cittadini non hanno più soldi da spendere“, afferma il Codacons, che chiede una “liberalizzazione dei saldi“ e invita i commercianti a fare “sconti effettivi“. Per Adusbef e Federconsumatori sono necessari alcuni interventi che vanno dal blocco dei prezzi energetici all`aumento del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso di almeno 1.200 euro l`anno. Anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, chiede al Governo provvedimenti “per ridare fiato a imprese e famiglie“ e suggerisce di “ridurre le tasse“ per stimolare la domanda.

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