Il Codacons, il coordinamento delle associazioni di tutela dei consumatori, ha depositato ieri due esposti relativi alle dichiarazioni fatte dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi e dal commissario straordinario Paolo Costa sulla nuova base Usa di Vicenza. Il primo alla procura della Repubblica di Roma, l`altro alla procura di Vicenza. Non si placano le polemiche suscitate dall`ampliamento della base Usa. Ora però, dopo le parole sono i fatti, o meglio gli atti a parlare. Il primo esposto è relativo a quanto affermato dal premier l`altro ieri, secondo il quale non ci sarà alcuno stop alla base Usa e verranno rispettati in pieno gli impegni presi con gli americani. Il Codacons – che ha agito in sintonia con il Coordinamento dei comitati cittadini contro l`ampliamento dell`attuale base Usa – chiede di verificare “se le affermazioni del presidente del Consiglio possano configurare reati quali inosservanza alle disposizioni dell`Autorità , relativamente alla sospensiva del Tar Veneto ai lavori della base, e pressioni sull`organo collegiale, in considerazione della prossima decisione del Consiglio di Stato sull`ampliamento della base Usa di Vicenza“. Il secondo esposto fa riferimento alla nota del Commissario straordinario Paolo Costa inviata all`allora ministro della Difesa Arturo Parisi con la quale si propone un`accelerazione sull`ampliamento della base Dal Molin. Il Codacons chiede quindi “se il comportamento di Costa possa configurare eventuali reati quali abuso e omissione di atti d`ufficio, falsità materiale e ideologica e frode processuale, in relazione al tentativo “non solo di raggirare la popolazione locale (utilizzando la “favola“ del riuso della sola area ad ovest della pista di aviazione) – si legge in una nota dell`associazione – ma soprattutto di eludere la valutazione di impatto ambientale scavalcando anche le competenze del ministero dell`Ambiente“.