Lo annuncia il Codacons, secondo il quale il Tar del Veneto avrebbe “accolto in pieno“ il ricorso presentato dall`associazione. Il deposito della sentenza, attesa in un primo tempo per ieri, è avvenuto stamane. “Siamo in attesa di leggere le motivazioni della decisione – spiega il presidente, Carlo Rienzi – ma ci sembra una sentenza di grande sensibilità giuridica e civile che da` ragione a tutta quella parte di popolazione che lamentava si volesse modificare l`habitat e l`ambiente della città di Vicenza senza nessuna partecipazione dei cittadini“. Nel motivare la decisione – spiega il Codacons in una nota – il Tar Veneto sottolinea che è mancata la consultazione della popolazione interessata, nonostante fosse prevista dal memorandum Usa-Italia. L`associazione dei consumatori elenca poi “i danni gravi“ che con la richiesta di pronunciamento da parte del Tar ha voluto impedire, a partire dal “forte impatto sulla situazione ambientale ed urbanistica e rischi di danneggiamento delle falde acquifere“ che l`allargamento della base avrebbe potuto creare. Secondo il Codacons, il Tar avrebbe accolto in particolare i dubbi manifestati sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) depositata dalla Regione che – sottolinea l`associazione – “pur intitolata `Progetto ovest`, sembra riferirsi al vecchio progetto e non tenere in alcun conto il progetto alternativo richiesto dal Commissario Costa che prevedeva accesso alla base da nord“. Sempre secondo il Codacons è da ritenersi “illegale anche l`autorizzazione del direttore generale del Ministero della Difesa senza la previa verifica ex ante delle condizioni apposte all`autorizzazione stessa“.