La Commissione europea è «al momento soddisfatta» degli interventi cautelativi introdotti da Dublino e – se non interverranno altri elementi – Bruxelles non proporrà ai capi veterinari dei 27, che si riuniscono domani a Bruxelles, nuovi interventi restrittivi. Una cosa però è certa: la fonte della contaminazione – ha confermato la Ue – viene da un’industria di alimenti per animali e sarebbe la conseguenza del modo in cui venivano trattati i resti di panetteria trasformati in mangimi. La diossina e i Pcb (i suoi precursori che possono crearsi al momento di una combustione) si sono concentrati nei mangimi e successivamente nel grasso degli animali, che li hanno consumati in quantitativi superiori a quelli autorizzati dall’Ue. MISURE RESTRITTIVE Dublino è corsa quindi ai ripari dopo aver annunciato a Bruxelles che anche i bovini provenienti da tre mandrie sulle 11 testate avevano dato esisto positivo, ma con limiti che superavano di poco le soglie autorizzate. Questo fa dire al governo irlandese e all’Agenzia per la sicurezza alimentare nazionale «che non ci sono rischi per la salute pubblica provenienti dalla carne bovina». Le autorità irlandesi hanno quindi deciso che tutti i bovini presenti in mandrie contaminate, saranno eliminati dalla catena alimentare e animale e nessun prodotto proveniente da queste mandrie sarà immesso sul mercato. Oggi a Bruxelles tutti i partner europei faranno il punto della situazione sia sul problema della sicurezza alimentare ma anche sulle conseguenze dell’amplificarsi dell’allerta europea sui partner mondiali che importano carni, insaccati e prodotti trasformati, tra cui il Made in Italy. IL GOVERNO «In attesa che l’Ue possa accogliere la nostra proposta di etichettatura delle carni suine, rivolgo un appello ai produttori: autoregolamentatevi sin da ora scrivendo sui prodotti che si tratta di carne italiana». Questa la proposta del sottosegretario al Welfare, Francesca Martini. «Siamo profondamente convinti dell’utilità dell’etichettatura delle carni fresche, ma per la maggior tutela dei consumatori possiamo proporre ai produttori di autoregolamentarsi per ricordare l’origine italiana dei prodotti». I CONTROLLI Controlli a tappeto in tutta Italia sulle carni suine, con tonnellate di sequestri. Si fanno i primi bilanci sull’allarme della carne con livelli troppo alti di diossina, dopo l’allerta di sabato scorso sul mangime tossico. Il ministro della Salute Maurizio Sacconi, rassicura spiegando che non ci deve essere «un ingiusto allarme, L’intervento dei Nas, da noi stessi sollecitato, è stato tempestivo. È stato possibile identificare immediatamente i prodotti che possono in qualche modo essere sospetti», ha aggiunto il ministro, «quindi c’è assoluta tranquillità. Per fortuna noi abbiamo, oltre a tutto, una rete di veterinari come nessun altro paese europeo ha». Il timore è quello di un effetto psicosi sui consumi. Sono oltre 228 i supermercati e ipermercati in tutta Italia sottoposti fino ad ora ai controlli del Nucleo antisofisticazione (Nas) dei Carabinieri. I CONSUMATORI «Non comprate per le prossime festività cotechino e zampone». È l’invito rivolto dal Codacons ai consumatori italiani a seguito dell’allarme diossina nelle carni di maiale. «Il Governo deve muoversi», afferma in un nota il presidente Carlo Rienzi, «e deve emettere un decreto urgente che imponga subito l’etichetta di origine sulle carni suine commercializzate in Italia. In attesa che ciò avvenga, si comprino altre carni».