A quell’ora i due tram che si sfiorano all’incrocio di Porta Romana, quartiere del centro di Milano, sono sempre affollati. Tanti gli studenti, che vanno alla vicina università Bocconi. Ma ieri mattina qualcosa non ha funzionato all’incrocio tra viale Bligny e via Sabotino. «Mi sono trovato improvvisamente in curva, poi lo schianto», racconta Mario M., 34 anni, il conducente del jumbo Sirio che poco prima delle nove e mezza si è scontrato con il tram giallo vecchio modello che viaggiava in direzione opposta. Venticinque feriti, tra cui i due manovratori, fumo e tanta paura: le porte dei mezzi che non si aprivano, i passeggeri che chiedevano aiuto e picchiavano sui vetri. Colpa di uno scambio che non è scattato oppure di un errore di guida, forse indotto dalla distrazione o da un telefonino. Saranno l’inchiesta della magistratura e quella già avviata dall’azienda dei trasporti milanese a stabilire le cause. Al momento ci sono i racconti dei testimoni e i rilievi effettuati subito dopo l’incidente: il jumbo anzichè andare dritto ha centrato in pieno l’altro tram, colpendo la cabina del conducente e incastrandosi fra i primi posti dei passeggeri. «E’ stato un colpo violentissimo. Tutti i viaggiatori sono stati catapultati nella parte anteriore del mezzo, tra i vetri in frantumi», racconta la titolare della tabaccheria proprio di fronte all’incrocio. Insieme ai vigili del fuoco e alle ambulanze sono arrivati anche i tecnici dell’Atm, che dopo un primo sopralluogo hanno spiegato: «Lo scambio è rimasto aperto». Quindi il jumbo, invece di procedere dritto, ha sterzato a sinistra. E in effetti il semaforo del Sirio, che si è fermato al momento dell’impatto, indicava proprio il segnale di svolta. Ma nel pomeriggio una nota dell’azienda firmata dal direttore generale operazioni prende la distanze: «I primi test hanno confermato l’efficienza del sistema scambio-semaforo, che tra l’altro è di nuova generazione ed è dotato di tre livelli di sicurezza. Al controllo a vista si aggiunge infatti un binario per la svolta, che instrada i tram prima dell’incrocio e un semaforo specifico che evidenzia ai conducenti il senso di marcia nel quale viaggiano». Certo trattandosi del Sirio ogni sospetto è lecito: i primi modelli uscivano con imbarazzante frequenza dai binari e i sindacati hanno più volte segnalato problemi di sicurezza. L’Atm non esclude però che lo schianto sia il risultato di una manovra errata del conducente e non smentisce che uno dei due autisti parlasse al telefono al momento dell’incidente. «E’ vero, a volte lo fanno. Sono autorizzati, si tengono in contatto con la sala operativa». Trattandosi del quinto incidente da inizio anno – in diminuzione tuttavia del 3,4% rispetto al 2007, segnala l’Atm – i trasporti pubblici milanesi sono nella bufera. Il Codacons chiede le dimissioni del presidente Elio Catania, ma il sindaco Letizia Moratti lo difende: «La nuova gestione di Atm sta facendo fronte ai ritardi negli investimenti con un piano da 800 milioni di euro».