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Il Comune: i giochi erano controllati

Il comune si difende dopo essere finito sotto accusa per la gestione e manutenzione dei parchi pubblici e manda a dire agli inquirenti che si occupano della vicenda che non è vero che il controllo sui giochi sia stato previsto solo nell`ultimo appalto, quello in vigore dall`1 maggio di quest`anno. Sulle attrezzature usate dai bambini, così come sulle panchine, sulle fontane e su ogni altro elemento presente nei parchi cittadini, doveva essere redatta un`apposita scheda tecnica: che andava “periodicamente compilata e aggiornata almeno una volta al mese“ dalle imprese affidatarie del servizio di monitoraggio delle aree verdi. Insomma, non sarebbe vero che fino a tre mesi fa Palazzo D`Accursio non prevedesse, nei contratti d`appalto stipulati per il controllo sulle aree verdi – è la linea difensiva – il “monitoraggio periodico delle strutture ludiche per bambini“. Ovvero i giochi nei parchi pubblici. Era previsto, ed “era chiaramente in capo alle imprese appaltatrici“ che lo hanno sempre fatto “trasmettendo all`amministrazione comunale i dovuti report“ e segnalando le “necessità di interventi di manutenzione, i guasti o le difformità“. E, ogni qualvolta si è resa necessaria una “manutenzione straordinaria“, dall`amministrazione comunale è partito l`ordine di intervenire immediatamente. Rendendo pubblici con una nota i passi della nuova documentazione consegnata alla polizia municipale dal dirigente del settore verde, Roberto Diolaiti, il Comune replica così a quanto emerso a proposito dell`inchiesta sull`altalena del parco John Lennon di via del Lavoro, da cui è caduto due settimane fa il piccolo Karim, il bambino tunisino in coma al Bellaria. Da Palazzo D`Accursio fanno sapere che il nuovo contratto d`appalto, partito l`1 maggio 2008, non ha portato grandi novità sul fronte della manutenzione dei parchi pubblici. Nel senso che “le prescrizioni tecniche contenute nel disciplinare sono rimaste pressoché immutate per quanto riguarda il monitoraggio e il controllo delle strutture ludiche“, ma è vero che “sono stati apportati perfezionamenti agli standard qualitativi e gestionali“. A questo proposito, nel contratto d`appalto sono state inserite, su proposta dell`associazione temporanea di imprese affidataria “ulteriori prestazioni relativamente alla verifica e al controllo dei giochi dei parchi secondo standard europei“. Questa miglior specializzazione, spiega però l`amministrazione, non significa che nell`appalto precedente il monitoraggio dei giochi non fosse previsto. Nell`accordo stipulato con Global Service a partire dall`1 luglio 2003, infatti, è previsto da parte dell`appaltatore “il monitoraggio costante delle aree verdi oggetto dell`appalto“, attraverso “l`osservazione sistematica predittiva“. Anche se il reportage fotografico dei giorni scorsi di Repubblica mostrava il cattivo stato di manutenzione di molti giochi. Il Codacons si prepara a ingaggiare una causa di risarcimento collettiva contro il Comune e invita a partecipare tutti i genitori dei bambini che hanno giocato nel parco di via del Lavoro.

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