La base americana a Vicenza s`ha da fare. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del governo e ribaltato [2] l`ordinanza del Tar regionale del 18 giugno, sfavorevole all` ampliamento della base militare “Ederle“. `Il consenso prestato dal governo italiano“ dicono i giudici “all`ampliamento dell`insediamento militare americano all`interno dell`aeroporto Dal Molin è un atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo, secondo un tradizionale principio sancito dall`art. 31 del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato“. “Il nulla-osta del Ministero della Difesa“ è scritto in una nota di Palazzo Spada “si inquadra nella procedura appositamente prevista per le attività a finanziamento diretto statunitense“. Secondo quest`ultima sentenza, i “riscontri concreti sui rischi di danno ambientale“ indicati nella ordinanza del Tar non sono rilevati. E la costruzione della base “non deve essere vincolata alla consultazione popolare“: un no secco al referendum annunciato dal sindaco della città veneta, [3] Achille Variati (Pd). E un no ancora più forte per i comitati “No dal Molin“ che nel dicembre 2006 avevano guidato la protesta contro il raddoppio della base militare. Nel settembre il 2007 il Codacons aveva presentato il ricorso contro la decisione del governo di procedere alla costruzione. Il Tar aveva accolto le proteste dei comitati il 18 giugno. Oggi invece il via libera a ruspe, gru e nuove proteste. La prossima manifestazione [4] sul sito dei comitati è annunciata stasera, alle 20,30, davanti al cancello dell`aeroporto.