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Il controllo dei giochi era indicato negli appalti

UN CAPITOLO specifico dedicato alla manutenzione dei giochi non c`è, ma vero è che la parola `giochi`, compare comunque nell` appalto di servizio di Global service stipulato dal Comune per il controllo delle aree verdi entrato in vigore nel 2003, sia in quello allegato al contratto in vigore dal 1 maggio 2006 al 30 aprile 2008. A specificarlo, rispondendo implicitamente alle accuse della procura che sta indagando sul drammatico incidente avvenuto il 19 luglio nel parco John Lennon di via del Lavoro, nel quale è caduto per un cedimento della corda di un`altalena un bambino di sette anni, è lo stesso Comune attraverso una nota stampa. “Sotto la voce `monitoraggio delle aree verdi attraverso l`osservazione sistematica predittiva` ? si legge nel comunicato ? il disciplinare recita testualmente `si richiede all`appaltatore il monitoraggio costante delle aree verdi oggetto dell`appalto … finalizzata alla sicurezza degli utenti… Il monitoraggio dovrà essere documentato tramite apposite schede informatizzate… che l`impresa dovrà gestire e tenere aggiornate (con periodicità minima non superiore a un mese) descrivendo in termini qualitativi e quantitativi il fabbisogno manutentivo rilevato dai propri tecnici relativamente a tutti i componenti l`area verde stessa oggetto dall`appalto“. Poi, schiacciata tra le voci vasche d`acqua, panchine, alberi e cestini, appare quella `giochi` tra i “componenti“ da monitorare. “Appare evidente ? continua il comunicato ? come il monitoraggio periodico delle strutture ludiche fosse in capo alle imprese appaltatrici“. Imprese appaltatrici che “hanno sempre trasmesso all`amministrazione ? continua la nota ? i dovuti report“ segnalando le “necessità di interventi di manutenzione“. Il Comune manda dunque a dire agli inquirenti che non è vero che il controllo sui giochi sia stato previsto solo nell`appalto in vigore dall`1 maggio 2008. E per chiarire la situazione, ieri mattina, Roberto Diolaiti, il dirigente del settore Verde, ha consegnato agli uomini di pg della Municipale ai quali il magistrato Morena Plazzi ha delegato le indagini, ulteriore documentazione. Ma se Palazzo d`Accursio precisare che il nuovo contratto d`appalto, non ha portato grandi novità sul fronte della manutenzione dei parchi se non quei “perfezionamenti agli standard qualitativi e gestionali“ inserendo “ulteriori prestazioni relativamente alla verifica e al controllo dei giochi dei parchi secondo standard europei“, è chiaro che proprio sulla verifica della reale attuazione del monitoraggio sta lavorando la procura. E LE inadempienze semmai sarebbero proprio in quell`assenza di un più ampio e dettagliato programma di manutenzione dei giochi pubblici secondo quanto prevedono le leggi europee e soprattutto le linee guida degli stessi produttori di quei giochi. Insomma è palese che il pm cercherà di capire la rispondenza reale tra quello che, confusamente era scritto nel contratto d`appalto, e la pratica esecuzione di questi appalti. Il Codacons intanto, che si costituirà parte civile in un eventuale processo annuncia battaglia: “Chiederemo mille euro per ogni bambino che nelle ultime settimane ha utilizzato l`altalena da cui è caduto il piccolo Karim a titolo di risarcimento per il rischio che hanno corso ma anche per compensare lo `stress emotivo` che le famiglie hanno vissuto dopo aver preso la notizia dell`incidente“.

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