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IL DIRITTO ALLA SALUTE VA GARANTITO NELLE CARCERI





?Un detenuto del carcere di Rovereto, Davide Ditail, ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere una cella per non fumatori. Ditail reclama “il diritto alla salute che deve valere anche all`interno delle mura carcerarie e nelle celle“.

Il detenuto non fumatore spera che questa protesta – condivisa anche dalle guardie carcerarie – “possa avere un esito dignitoso, per il bene di tutti e per la salute pubblica“. La protesta, comunque, verrà condotta ad oltranza fino all`accoglimento della richiesta. (Red)?



I direttori degli istituti di pena non possono non tutelare la salute dei detenuti da un fattore altamente nocivo qual è il fumo passivo.

Nessun dubbio è ormai sollevabile in ordine al fatto che il fumo passivo provoca patologie gravi e meno gravi e la nostra legislazione protegge i cittadini; tutti i cittadini da questo fattore di rischio.

La legge n. 584/75, come è ormai noto, fa divieto di fumare nei luoghi chiusi aperti al pubblico e i datori di lavoro, ai sensi dell’art. 2087 c.c., dell’art. 9 del d.p.r. n 303/56 come modificato dal d.lgs 626/94, devono scongiurare i rischi di malattie sui luoghi di lavoro anche dal rischio ?fumo passivo?.

E’ chiarissima in proposito una sentenza della Corte Costituzionale (n. 399/96) dove si legge che laddove si scontrano il diritto alla salute con il libero comportamento del fumare, l’ordinamento deve dare preminenza al primo.

Tutto ciò deve valere anche, e forse a maggior ragione, in un luogo chiuso dove si è costretti a vivere per scontare la pena inflitta a seguito della commissione di reati.

?Chiederemo?, dichiara, l’avv. Vincenzo Masullo Direttore dell’Ufficio Legale del Codacons, ?al Direttore dell’istituto di pena di Rovereto, di dare immediata applicazione ai principi ed alle leggi in materia, al fine di evitare che i detenuti non fumatori, subiscano danni dal fumo passivo dei loro compagni di cella?.

In vero, senza togliere il libero comportamento di fumare a chi è dedito al fumo, ben si potrebbe tener in conto la circostanza dell’essere fumatori o non fumatori al fine di destinare gli appartenenti all’una o all’altra categoria in celle comuni; oppure di consentire di fumare in appositi luoghi o all’aperto.

Certo ci rendiamo conto in un regime carcerario, per queste ultime due ipotesi, ci possono essere delle difficoltà; ma ciò non significa che non si possano e debbano trovare delle soluzioni.

L’esposto verrà fatto pervenire anche al Ministero della Giustizia affinché dia disposizioni a tutti gli istituito di pena del territorio nazionale.

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