LOTTA senza tregua ai cartelli che danneggiano la concorrenza e costano, avvertono i consumatori, 1.500 euro all`anno per famiglia. Nessuna marcia indietro sulle liberalizzazioni per cui vanno approvate in fretta le norme positive della Finanziaria. Impegno a vigilare per cinque anni sull`apertura della distribuzione dei carburanti e un attacco diretto alle banche per commissione di massimo scoperto e portabilità dei mutui. Sono le forti denunce contenute nella relazione al Parlamento del presidente dell`Antitrust Antonio Catricalà . Lotta ai cartelli. I cartelli, avverte il Garante della concorrenza “non sono peccati veniali“ ma “gravi misfatti contro la società perché corrompono la libera competizione delle forze economiche sul mercato“ e “negli Stati Uniti sono considerati fatti criminosi puniti con la prigione“. Per combatterli l`Antitrust chiede armi più affilate come poter sanzionare le singole imprese quando l`intesa collusiva è frutto di una delibera dell`associazione di cui fanno parte. E un rafforzamento della normativa sui “pentiti“ che esiste da un paio d`anni ma “espone comunque a rischi l`imprenditore che confessa“. I cartelli, rincara la dose Catricalà , sono particolarmente odiosi quando riguardano beni essenziali come il pane ma l`Antitrust ha dovuto aprire istruttorie per presunta intesa sul prezzo dalla pasta ai cosmetici. Più liberalizzazioni. Sarebbe “un errore imperdonabile“ rinunciare alle liberalizzazioni specialmente per un paese senza materie prime. Catricalà promuove la manovra del Governo per le norme su servizi pubblici locali, libri scolastici (per cui il 23-24 agosto ci sarà un monitoraggio con la Gdf presso le librerie per garantire che il tetto ai prezzi non induca le imprese a comportamenti uniformi), carburanti (su cui vigilerà con rigore perché i petrolieri rispettino le regole) ma auspica “una veloce approvazione“. Un po` meno convincente è il rinvio della Class Action (“rischia di disattendere le speranze di migliaia di persone“) ma questi sei mesi devono essere usati per migliorare la legge e estenderla alla P.A. Banche nel mirino. La commissione di massimo scoperto è “una prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese: deve essere abolita“. Su tempi e modalità “si dovrà innescare concorrenza tra gli istituti“. E le banche non fanno muro. “Credo che ci penseremo“, dice Bazoli (Intesa Sanpaolo). Gli fa eco Faissola, presidente Abi: “Non siamo insensibili al grido di dolore“ mentre l`ex ministro Bersani ricorda come “Robin Hood“ non abbia trovato il modo di inserire questa norma in Finanziaria. Ma l`attenzione del Garante resta alta anche sui mutui: senza l`effettiva applicazione della portabilità l`accordo Abi-governo sulla rinegoziazione “è insufficiente“. Invece “molte banche si sono ostinatamente attardate in una prassi elusiva della legge“ e per questo sono aperti 23 procedimenti. Catricalà annuncia anche come l`indagine conoscitiva sugli intrecci nella governance (la presenza nei cda anche della concorrenza) di banche e assicurazioni (una macroscopica incongruenza italiana che coinvolge l`80% delle società quotate) si chiuderà dopo l`estate. Infine, per le assicurazioni, auspica un sistema di brokeraggio anglosassone, auspicio criticato dal dg dell`Ania Galli secondo il quale la stessa Antitrust inglese lo definisce un metodo da non prendere a esempio. Sempre sul fronte reazioni i ministri Scajola e Brunetta avvertono che terranno conto degli stimoli di Catricalà e si impegnano a migliorare la Class Action. Soddisfatti i consumatori ma per il presidente del Codacons Rienzi quella dell`Antitrust è una voce che urla nel deserto.