Mercato immobiliare pressochè fermo, famiglie che rinunciano a costruirsi la casa, altre che fanno valutare i loro alloggi per metterli in vendita. Un problema generale, che trova nella Bassa, con epicentro “Rivara“, una preoccupante ingravescenza. Per un motivo ormai a tutti noto: l`incertezza sulla costruzione del maxi deposito di gas, con l`annunciata sismicità indotta che ne potrebbe derivare. L`architetto Matteo Casari, dopo la rinuncia di ben 4 clienti, lancia l`allarme. All`agenzia “Abyta“ di Via Mazzini confermano: “Difficoltà generali – spiega Letizia – si incrociano con la situazione di Rivara. L`incertezza sulla questione-deposito si traduce nel blocco del mercato immobiliare. In pochi giorni abbiamo ricevuto 4 richieste, per 3 appartamenti e 1 casa. I proprietari li vogliono far valutare, per metterli in vendita“. Nelle imprese edili della zona (specie fuori Rivara) in molti spiegano che per le villette ancora qualche segnale c`è, ma la vendita degli appartamenti è bloccata. “Il mercato del mattone a San Felice – interviene l`architetto Casari – è paralizzato anche per colpa del gas. Le ultime dichiarazioni dell`on. Giovanardi hanno inferto un duro colpo ai timidissimi segnali di ripresa di un settore notoriamente in crisi, affossandolo alla quasi paralisi. Oltre all`eccessivo numero di case e appartamenti invenduti, a dissuadere la gente dall`investire è l`assurda situazione di incertezza che si è venuta a creare con la riproposizone del progetto del deposito di stoccaggio-gas a Rivara. Purtroppo siamo costretti ad assistere al discutibile spettacolo di politici delegati in tutt`altra materia che scatenano un autentico polverone“. E così il presunto vantaggio economico del deposito (a favore delle imprese interessate) viene “eroso“, eliminato dal crollo di un settore trainante, e dalla perdita di valore degli edifici (a discapito di chi è padrone di un alloggio, e sta affrontando mutui esosi). Come si ricorderà , è stata avviata una “class action“: sono già oltre cento le famiglie che parteciperanno all`azione civile contro Igm (promossa dal Codacons con la collaborazione dei Comitati), per la svalutazione del valore delle abitazioni che deriverà . Ma per Casari anche i Comitati sbagliano nel lanciare questo allarme: “Bisogna constatare anche l`incauta politica dei comitati che sta scatenando un vero e proprio terrorismo psicologico: tutto questo in eccessivo anticipo rispetto i tempi dell`iter di approvazione del deposito. Sono stato costretto a intervenire dopo l`ennesima rinuncia di un mio cliente a costruire, anche per evidenziare una situazione di crisi forse inavvertita che sta mettendo noi addetti ai lavori in seria difficoltà “.