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Il governo raddoppia l’Iva sulla pay tv. Di Pietro: “Il premier pensa a sé”

Anche Silvio Berlusconi interviene nella polemica sul raddoppio dell’Iva alle pay-tv, dopo il fuoco di fila dell’opposizione che lo accusa di conflitto d’interessi. "E? stata penalizzata anche Mediaset che sta facendo partire una tv a pagamento. Questo significa che la sinistra si e? inventata ancora una volta la menzogna del conflitto di interessi??, ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con il convegno della Dc autonomista. ??La sinistra – ha detto Berlusconi – aveva dato a Sky per i rapporti che aveva con quella televisione il privilegio del 10% dell?Iva. Abbiamo tolto quei privilegi e abbiamo fatto ritornare l?Iva a Sky uguale a quella di tutti gli altri??. Berlusconi ha quindi ribadito: ??Sky non e? una concorrente di Mediaset perche? viaggia sul satellite. Mediaset pero? e? stata penalizzata??. LA RUSSA: BASTA PRIVILEGI "In tempi di crisi i privilegi vanno tolti a tutti", dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a margine del convegno della Dca a Sesto San Giovanni, commentando la misura sulle Pay-Tv, dopo le polemiche di Sky contro il governo sull?Iva raddoppiata. "Anche io sono abbonato a Sky – ha esordito La Russa – ma non bisogna dimenticare che quando nacque la pay-tv noi demmo uno sconto che gli altri non hanno per la pay-tv. Oggi è stato riportato al livello degli altri. Dunque – ha ribadito – è stato tolto un privilegio e non messo un peso in più". DI PIETRO: VERGOGNA Il leader dell?Idv Antonio Di Pietro attacca il governo osservando che “la norma sull?aumento dell?Iva sulle pay tv è scandalosa”. “Berlusconi, come al solito – aggiunge l?ex pm -, invece di lavorare per gli interessi dei cittadini, pensa a tutelare i propri affari”. ”Emerge, ancora una volta – prosegue Di Pietro – il conflitto di interessi del Presidente del Consiglio, un?anomalia tutta italiana che il mio partito ha chiesto di risolvere sin dal primo giorno che è entrato in Parlamento”. “Mentre la crisi economica – conclude – attanaglia tutto il Paese, Berlusconi pensa a tutelare la sua azienda di famiglia e a penalizzare il suo maggiore concorrente privato, per trarne profitto. E? una vergogna, una norma da Repubblica delle banane”. BERSANI: STORTURA DEL MERCATO E sulla decisione è stato duro il commento di Pierluigi Bersani, ministro ombra Pd dell?Economia, che osserva: “In quel decreto c?è una tassa sulla pay-tv che pagheranno milioni di famiglie e che pesa uno per le aziende del Presidente del consiglio e cento per un suo concorrente. Ci si siamo ormai abituati a tutto, ma voglio credere che una simile stortura del mercato non passi inosservata”. Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione Pd, ha parlato di “blitz contro Sky, il principale concorrente privato di Mediaset” e annuncia ricorso alle autorità di garanzia per “verificare se la norma anti Sky non è un caso classico di quel ?sostegno privilegiato? all?azienda di proprieta?”. DONADI: CONFLITTO D’INTERESSI Anche per il capogrupo Idv alla Camera, Massimo Donadi, la “tassa-Sky è l?ennesimo caso che dimostra ancora una volta la necessità e l?urgenza di risolvere il conflitto d?interessi nel nostro Paese”. E sulla stessa linea è l?Udc: “Il governo ha il tempo pwer riparare l?errore commesso ed ha il dovere di farlo – avverte Roberto Rao – perchè altrimenti riaprirebbe polemiche e sospetti di cui non si avverte il bisogno”. IL GOVERNO: NESSUNA PERSECUZIONE Il governo, dal canto suo, ha respinto al mittente le accuse con il sottosegretario all?Economia, Luigi Casero: “A nessuno sfugge – ha sottolineato – che l?incertezza del momento si porta dietro la possibilità di richiedere sacrifici anche a tutto il comparto televisivo. Non c?è dunque alcuna persecuzione o calcolo politico Il governo va avanti nella consapevolezza che di fronte alla crisi globale dell?economia sia doveroso aiutare le famiglie e le imprese”.  E proprio i consumatori, con il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, hanno richiamato l?attenzione sul fatto che Sky operi sul mercato “in regime di monopolio” e pratichi “prezzi troppo alti rispetto ai servizi offerti”. Rienzi ha detto “no all?aumento dell?Iva sulla pay-tv perché di fatto “la pagano i consumatori” ma sia l?Agcom sia l?Antitrust dovrebbero intervenire per “favorire maggiore concorrenza” aprendo anche ad operatori stranieri. E ad Agcom e Antirust, insieme alla Commissione Ue, ha annunciato ricorso Articolo 21, l?associazione a tutela della libertà di informazione di Beppe Giulietti. LA PROTESTA DI SKY Non è andata giù, all?amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, la decisione presa ieri dal governo di aumentare l?Iva sulla televisione a pagamento, che passa dal 10% al 20%. Il provvedimento, contenente le misure per affrontare l?emergenza economica, ha infatti soppresso il regime di Iva agevolata e l?imposta è tornata così al valore normale. E, dopo le critiche giunte dal network di Ruperth Murdoch, insorge anche l’opposizione tornando a parlare di “conflitto di interessi” per il premier Silvio Berlusconi che avrebbe così voluto “fare un favore a Mediaset”. Nel pomeriggio, in una nota ufficiale, Mockridge aveva lanciato l?allarme: “Questo provvedimento – ha detto – è un aumento delle tasse per le oltre 4,6 milioni di famiglie italiane”, sottolineando come “le tasse generate grazie agli abbonati di Sky cresceranno a 580 milioni di euro”. Di fatto, per Sky Italia, si tratta “di una crescita evidentemente in contrasto con l?affermazione del Governo che questo pacchetto ?sostiene lo sviluppo delle imprese?

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