Gira e rigira la lettera di licenziamento tra le mani, incredulo per quanto gli è accaduto. “Mi sento ancora frastornato, come bastonato“, spiega. Il fine settimana Dante De Angelis, 47 anni, il macchinista che ha parlato degli Etr spezzati e che per questo il 15 agosto è stato licenziato dalle Ferrovie, l`ha passato con la sua famiglia, in attesa di leggere le motivazioni per cui le Ferrovie lo hanno licenziato in tronco dopo 30 anni di lavoro. Per il presidente delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, il provvedimento è stato deciso perché De Angelis avrebbe detto il falso: “Non perché ha denunciato l`incidente – ha spiegato ieri Cipolletta a Radio 24 – ma perché ha fatto affermazioni false, perché ha dato l`idea che i treni fossero insicuri, che si potessero spezzare, cosa che è totalmente impossibile“. Un`accusa che De Angelis respinge: “Le mie dichiarazioni? – chiede il macchinista – Certo adesso metterei qualche condizionale in più, ma la sostanza non cambierebbe. La sicurezza è un bene di tutti. Io sono un rappresentante sindacale, è mio compito avanzare ipotesi. Tra l`altro di rotture di quel tipo dopo la mia denuncia ce ne sono state altre due, tra le quali un treno merci in corsa“. Adesso De Angelis sentirà un avvocato per decidere come rispondere al licenziamento. Non è la prima volta che perde il lavoro. Già nel 2006 era stato sospeso per sette mesi, prima di essere riammesso al suo posto dalle Ferrovie. Sindacalista, rappresentante della sicurezza, uno che non si è mai fatto indietro De Angelis. “Credevo fosse un mio dovere segnalare un potenziale problema“, replica il macchinista che lancia un nuovo allarme, riguardante i suoi colleghi di lavoro: “Si è sparsa una paura di fare qualsiasi cosa. Si è innestata la paura di muoversi“. Adesso mentre i sindacati minacciano di ricorrere allo sciopero contro il licenziamento, parole di solidarietà nei confronti di De Angelis arrivano sia da destra sia da sinistra. “Se il macchinista De Angelis è stato licenziato per aver dichiarato il falso procurando un danno all`azienda – dice ad esempio il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali Francesco Giro – allora è necessario che i dirigenti delle ferrovie e in particolare il loro presidente Innocenzo Cipolletta chiariscano con precisione cosa è accaduto il 14 e il 22 luglio a Milano, quando due treni Eurostar si sono spezzati in due“. Governo e Parlamento, secondo il presidente vicario del gruppo Pdl alla Camera Italo Bocchino, devono urgentemente avviare una profonda riflessione sulla qualità delle ferrovie e sulla adeguatezza dei suoi manager, troppo politicizzati e poco inclini a garantire al Paese e agli italiani un servizio ferroviario di stampo occidentale sollecitando un radicale spoil system in una delle più strategiche aziende italiane prima che succeda come per l`Alitalia. Perplesso dal licenziamento di De Angelis anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che parla di “caso controverso“. “L`azienda può dire che le opinioni di De Angelis procurano un forte danno all`azienda – dice il sindacalista – però è anche un lavoratore-cittadino, peraltro incaricato della sicurezza che avrà pure delle capacità di discernimento per segnalare pericoli eventuali“. Per il Codacons, infine, ad essere rimosso dal proprio incarico non dovrebbe essere De Angelis: “Chiamo – dice infatti l`associazione dei consumatori – che le Ferrovie dello Stato riservino per l`amministratore delegato Mauro Moretti lo stesso trattamento messo in atto nei confronti di de Angelis, procedendo con un licenziamento immediato. Gli incidenti avvenuti negli ultimi due anni e sotto al sua responsabilità – conclude il Codacons – sono la dimostrazione di quanto sia grave al situazione“.