PAVIA. Per molte persone la sola parola "burocrazia" può essere sinonimo di terrore, e non sono in pochi a perdersi nelle pieghe di contratti, bollette e proposte commerciali: nella società in cui viviamo quella che si apre davanti al consumatore è una vera e propria giungla ricca di trappole e lusinghe. Ma c’è un’associazione che da anni porta avanti la propria battaglia in difesa del cittadino comune: il Movimento Consumatori, che può contare su un’attivissima realtà anche nella nostra città, come spiega il responsabile provinciale Gianni Ambrosini. Quando e come nasce il movimento consumatori a Pavia? «Da una mia iniziativa del lontano 1963. Siamo partiti come costola della Codacons, dalla quale ci siamo staccati in seguito per la volontà di non mischiare il nostro lavoro con la politica. Attualmente siamo affiliati al Movimento Consumatori nazionale». Quale gamma di servizi offrite ai vostri associati? «Mettiamo a disposizione a titolo completamente gratuito la nostra esperienza in ambito tecnico e legale: i nostri consulenti sono ex professionisti ormai in pensione vogliono continuare a rendersi utili, offrendo la loro competenza in special modo a chi non può permettersi i costi della burocrazia. Ma si appoggiano a noi anche diversi comuni: abbiamo convenzioni con i comuni di Ceranova, Valle Salimbene, Torre d’Isola, San Genesio». Quanti volontari collaborano attivamente con voi? «Siamo circa 30 tecnici, ai quali si affiancano altre 4 persone che si occupano dello sportello, presso il Circolo Cairoli, in viale Bligny 17 a Pavia. A questi si sommano una serie di volontari che si occupano di tenere i legami tra associazione e territorio. A livello provinciale contiamo circa 300 associati, ai quali si sommano i 375 del Circolo Cairoli e i convenzionati della Fabi, federazione autonoma bancari italiani». Quali sono i casi più comuni che vi trovate ad affrontare? «I conflitti più ricorrenti sono quelli dell’utente comune contro società di servizi come quelle telefoniche, che spesso addebitano spese ingiustificate in bolletta gettando nel panico chiunque non abbia gli strumenti – culturali e non solo – per affrontare un contenzioso del genere. A livello più generale poi stiamo conducendo una battaglia nazionale a difesa dei diritti dei disabili cui spesso i comuni – e Pavia purtroppo non fa eccezione – chiedono rette salatissime per usufruire di servizi di prima necessità». Chi è l’utente medio dei vostri servizi? «Quelle che vengono da noi sono persone spesso disperate, che sono state illuse o prese in giro. Pensionati, anziani, ma anche giovani, a cui capita di firmare un contratto senza leggerlo fino in fondo o senza comprendere quello che stanno sottoscrivendo: hanno tutti in comune l’incapacità di uscire da una situazione spesso incomprensibile con le proprie forze».