Il Natale? Spartano Si dice ogni anno, ma questa volta più che un presagio è una certezza: sarà un Natale spartano, penitenziale, di sacrifici, con pochi regali e nessun capriccio. Vetrine già addobbate per il Natale: ma la gente si limita a guardare e a non toccare, visto che comprare è diventato un lusso per pochi. Tagli drastici dunque alle spese voluttuarie (e non) in saggia attesa dei saldi. Ma la stagione è così depressa che i consumatori hanno chiesto che liquidazioni e ribassi siano anticipati a metà dicembre. E´ quanto propone già da giorni il Codacons: «Ciò consentirebbe alle famiglie di acquistare regali senza dilapidare la magra tredicesima, già massacrata dai rincari». Succederà? In realtà fare vendite promozionali per vecchi clienti e amici ben prima che sia aperta ufficialmente la stagione dei saldi è abitudine invalsa, soprattutto a Roma, già da parecchi anni. Il punto è che gli acquisti diminuiranno comunque (si parla di un meno 25 per cento) indipendentemente dalle offerte speciali vere o presunte, palesi o truccate. E´ quella che l´ufficio studi della Confcommercio definisce «oculatezza nella spesa». Natale come sagra dell´inutile? No grazie. L´augurio è che si faccia di necessità virtù. Saldi o non saldi, abbiamo comunque troppo e avere-comprare-ricevere di più, altra roba, altri oggetti, altri gadgets, è una fatica cui si dovrebbe rinunciare con un senso di sollievo. Un Natale libero dai regali, con meno stress e meno aspettative: sobrio, più che in saldo.