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IL NUOVO CODICE DELLA STRADA STRONCATO DAI CONSUMATORI

Il Nuovo Codice della strada, approvato dal Consiglio dei Ministri e che entrerà in vigore il 1° gennaio 2003, riceve un secco no da parte di Adusbef, Codacons e Federconsumatori.

Le tre associazioni, infatti, ritengono che alcune disposizioni del Codice siano dannose per la collettività e la sicurezza dei cittadini, e rasentino addirittura l’incostituzionalità.

Tra queste spiccano gli sconti sulle multe che verranno concessi a camionisti, autisti e tassisti, a coloro cioè che più di tutti utilizzano le strade e che proprio per questo motivo dovrebbero prestare più attenzione alle norme del codice.
Costoro, infatti, non solo sono adibiti al trasporto di terze persone, ma trascorrono maggior tempo sulle strade rispetto a un automobilista medio, e quindi, proporzionalmente, possono commettere un maggior numero di infrazioni. Se poi agli stessi sono concessi sconti non indifferenti sulle sanzioni, allora tali detrazioni potrebbero rappresentare un incentivo a violare le norme del codice, a danno della sicurezza dei cittadini. Al contrario, sostengono le 3 associazioni, proprio per via del maggior utilizzo che tassisti, camionisti e autisti fanno delle strade, e soprattutto per il fatto che questi trasportano terze persone (a volte anche in numero elevato ? vedi gli autisti di autobus) le infrazioni da loro commesse dovrebbero essere punite con maggiore severità.

Una stroncatura riceve anche la disposizione che modifica le targhe degli scooter, non più riferite al veicolo bensì al possessore. Così se un padre presta il motorino al proprio figlio, quest’ultimo potrebbe ricevere una multa di 6.000 euro!
Inoltre il cambio delle targhe, che riguarderà circa 8.500.000 veicoli, rappresenterà un costo non indifferente per la collettività.

Al limite dell’incostituzionalità, per Adusbef, Codacons e Federconsumatori, la discriminazione fatta tra automobilisti e autisti di mezzi adibiti al trasporto di terzi o delle forze dell’ordine, rispetto al divieto di utilizzare il telefonino mentre si è alla guida. Alla base di questa disposizione, fortemente voluta dal Ministro Lunardi, vi è l’accertata pericolosità del cellulare, che quadruplica la possibilità di avere incidenti. Per il Governo, però, i conducenti godono di uno sconosciuto potere che gli consente di essere estranei a qualunque rischio di incidenti alla guida causati dal telefonino.
Costoro, infatti, al pari degli agenti delle forze dell’ordine, sono liberi di utilizzare il cellulare come e quando vogliono, indipendentemente dal fatto che una loro distrazione può rappresentare un rischio per l’incolumità di centinaia di trasportati.

Criticato inoltre l’innalzamento del limite di velocità sulle autostrade a 150 km/h. La velocità, infatti, ricordano le 3 associazioni, rappresenta la prima causa di morte sulle strade in Italia.


















Elio Lannutti




Carlo Rienzi




Rosario Trefiletti


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