ROMA. Finiscono sotto la lente della Procura di Roma i bilanci Alitalia degli ultimi dieci anni. Ieri i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Roma sono andati nella sede di via della Magliana per acquisire la documentazione. Quello dei magistrati romani è un atto dovuto, che fa seguito alla dichiarazione di insolvenza della compagnia di bandiera, firmata il 5 settembre dal tribunale civile. Il decreto di ieri è firmato dal procuratore aggiunto Nello Rossi insieme ai pm Francesca Loy e Gustavo De Marinis. Oltre ai conti annuali consolidati, sono state acquisite anche le certificazioni di bilancio redatte dalle società di revisione e di analisi, come Citigroup, e quelle relative ai rapporti tra Alitalia e i fornitori. In procura, inoltre, si sottolinea il fatto che l’iniziativa giudiziaria non abbia alcuna attinenza con la trattativa in corso per il salvataggio della società di aerotrasporto. L’azione di verifica, invece, conta di scovare reati legati di solito alle situazioni di questo genere, dove si arriva – ma non è questo il caso- anche alla bancarotta fraudolenta: lo scenario del fallimento, in ogni caso, è indiscutibile. è in teoria possibile, perciò, l’accertamento da parte degli inquirenti di malversazioni, distrazioni di fondi e altre fattispecie. Per ora, tuttavia, siamo ancora alla fase iniziale dell’esame delle carte e ci vorranno diversi giorni prima di arrivare alle prime ipotesi di reato, sempre che trovino conferma. è probabile, poi, che nei prossimi giorni arrivi una richiesta di relazione, da parte dei pubblici ministeri, indirizzata al commissario Augusto Fantozzi. Il fascicolo processuale, che pertanto allo stato rimane senza ipotesi di reato e senza indagati, è stato aperto all’inizio di agosto sulla base di un esposto presentato dal Codacons. L’associazione di tutela dei consumatori, infatti, ha ipotizzato i reati di truffa, in relazione al conseguimento di erogazioni pubbliche (il prestito ponte di 300 milioni di euro) ad Alitalia, e di malversazione. Nel rivolgersi all’autorità giudiziaria il Codacons ha sostenuto che il caso Alitalia non penalizza "soltanto il paese e i lavoratori, ma trascina con sè migliaia di piccoli azionisti che avevano investito il proprio denaro in titoli della compagnia di bandiera". Nello stesso esposto, l’associazione presieduta da Carlo Rienzi stima che in dieci anni Alitalia sia costata ai consumatori circa 5 miliardi e 187 milioni di euro.