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Il premier continua a spandere fiducia ma i termometri dell’economia volgono sempre di piu’ al brutto

 Roma Il premier continua a spandere fiducia ma i termometri dell’economia volgono sempre di più al brutto.Il presidente del Consiglio lancia un nuovo appello all’ottimismo e chiede più fiducia per superare la crisi: il tanto temuto crollo dei consumi, dice Silvio Berlusconi, non c’è stato. «Ho sentito il presidente dei commercianti, Carlo Sangalli, e mi ha detto che non c’è stato nessun calo per gli alimentari. E gli altri generi si sono mantenuti sui livelli degli altri anni», ha annunciato il premier che ha promesso «l’impegno del governo» a far di tutto affinché «quest’anno che abbiamo davanti non sia così terribile». «Dobbiamo avere fiducia e continuare con il nostro stile di vita, aiutando chi si trova in difficoltà». L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori però stima un crollo dei prossimi saldi del 30\% (un miliardo e mezzo in meno), dato che segue il consuntivo fatto l’altro ieri dall’osservatorio di Federconsumatori, Adusbef e Codacons sullo shopping natalizio: il bilancio parla di un calo del 20\% dei consumi per oltre 2 miliardi in meno. Replica Federmoda-Confcommercio secondo la quale da «una prima valutazione sui consumi di Natale, gli accessori di abbigliamento hanno tenuto meglio del previsto e le aspettative per l’andamento dei saldi sono buone perché la stagione autunno-inverno, che ha fatto registrare consumi deboli, ha determinato elevate giacenze di magazzino». Ma uno studio della Coldiretti, annuncia che nel corso dell’anno sono stati spesi 5 miliardi in più a tavola, solo però a causa dell’aumento dei prezzi. Una tassa d’inflazione che ha portato le famiglie a spendere in totale il 5,9\% in più (1.700 euro) secondo Federconsumatori.Per il vice ministro del Lavoro del governo ombra del Pd, Cesare Damiano, «l’ottimismo a buon mercato del presidente del Consiglio, l’unico di questi tempi, si scontra con i dati della realtà». «In una crisi come quella che stiamo attraversando diventa essenziale ridurre le tasse a chi guadagna meno, ed è possibile se si tiene a un livello decoroso la fedeltà fiscale» commenta infine il ministro dell’Economia del governo ombra del Pd, Pier Luigi Bersani. Critiche arrivando anche dall’Udc: «Negare, come fa il Presidente del Consiglio, la grave crisi in cui versano le famiglie è da irresponsabili, così come lo sarebbe attribuire al Governo la colpa della difficile situazione» dice Gian Luca Galletti.L’onda lunga della crisi mondiale in ogni caso ha colpito anche l’Italia e il 2008 passerà alla storia come l’anno delle turbolenze finanziarie globali. L’Italia, dicono le autorità nazionali, è meno esposta, perché meno ‘raffinata’ negli investimenti. È anche il paese con la maggior tendenza al risparmio. Quindi i danni saranno più contenuti. E il paese è più stabile, come ripete più volte il Comitato per la Stabilità finanziaria (Tesoro, Bankitalia, Consob, Isvap e Abi). Ma Piazza Affari ha lasciato sul terreno oltre il 50\% del suo valore, con picchi negativi sull’immobiliare: Risanamento in calo del 90,2\% da inizio anno e Aedes dell’85,3\%. In controtendenza invece l’andamento delle società energetiche, non a caso nell’anno in cui il petrolio ha raggiunto picchi verso i 147 dollari al barile, prima della recente, brusca frenata.Un’alternativa valida agli investimenti azionari tornano così ad essere i titoli di Stato. Aumenta la domanda, i rendimenti iniziano a calare, a volte appena poco sopra l’inflazione, ma gli investitori tengono così i capitali al sicuro. La fuga dal rischio spinge gli investitori a fuggire verso i Bund tedeschi facendo volare a livelli record il differenziale tra i nostri titoli e quelli tedeschi. Secondo l’Isae la fiducia dei consumatori a novembre è a picco, ma anche quella delle imprese è ai minimi dal ’93. Nonostante i continui appelli a consumare di più, sono pochi gli italiani che aprono il portafoglio con serenità. Non fosse altro che per il crescere della disoccupazione (nel terzo trimestre dell’anno – dice Istat – il numero delle persone in cerca di occupazione ha registrato il terzo aumento tendenziale consecutivo, portandosi a 1.527.000 unità segnando un incremento di 127.000 unità, pari al +9\% rispetto al terzo trimestre 2007. E si moltiplicano i casi di cassa integrazione. E non solo alla Fiat. Strette dalla crisi e dal calo degli ordini, fabbriche di ogni tipo.Una situazione di allarme che non può non riverberarsi sui conti pubblici: l’Italia è ufficialmente in recessione tecnica (due trimestri consecutivi in calo) e il prodotto interno lordo nel terzo trimestre dell’anno è diminuito dello 0,5\% ,rispetto al trimestre precedente, e dello 0,9\% nei confronti del terzo trimestre del 2007. E anche per il futuro le previsioni sono preoccupanti: il Pil registrerà nel quarto trimestre dell’anno – secondo Confindustria – una contrazione dello 0,8\%. Ne risente anche il deficit e l’Italia si impegna infatti a non superare il tetto del 3\% in rapporto al Pil. Tetto che secondo alcuni sarebbe invece già sfondato. Unico dato positivo è il taglio del costo del denaro deciso in più mandate dalla Bce che almeno farà contrarre la spesa per pagare gli interessi sul debito pubblico e i mutui. L’inflazione poi è in calo al 2,7\%.
 

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