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Il prezzo del petrolio diminuisce, la benzina no

Il petrolio scende, il prezzo del rifornimento no. A lanciare l`allarme sono le associazioni dei consumatori, dopo che il prezzo del greggio è tornato, dopo mesi, sotto quota 120 dollari al barile. Benzina e gasolio scendano a 1,40 euro al litro, chiedono [2] Adusbef e [3] Federconsumatori. “È questo il valore intorno a cui i carburanti dovrebbero attestarsi – si legge in una nota ufficiale – con il greggio scambiato a tale cifra, e in assenza di speculazioni e fenomeni di doppia velocità nell`adeguamento dei prezzi“. Proprio per lottare le speculazioni nel settore, soprattutto nel periodo estivo, i consumatori chiedono al Governo “verifiche e sanzioni“ che colpiscano chi contravviene alle regole. Passo ulteriore per calmierare i prezzi, l`accelerazione delle liberalizzazioni del settore, “arrivando ad avere sul territorio“ spiegano le associazioni “almeno 2000 pompe bianche“, cioè indipendenti, che garantiscono agli utenti un risparmio diretto di circa 7-8 centesimi al litro. I prezzi “calano con il contagocce“, denuncia il [4] Codacons secondo cui “rispetto ai massimi il petrolio ha perso quasi 30 dollari, cioè il 20% mentre la benzina è scesa meno del 5%. Una situazione che danneggia pesantemente gli automobilisti italiani, specie in questo periodo di esodo estivo“. L`associazione chiede perciò all`esecutivo di convocare immediatamente le compagnie petrolifere“ accusate di “speculare sulle vacanze degli italiani“. Stamane intanto apertura col segno meno per i prezzi petroliferi: i futures sul greggio `Wti` scambiato a New York, nelle contrattazioni elettroniche, sono scesi fino ad un minimo di 119,91 dollari stamani, e intorno alle 9,30 italiane passa di mano a 120,46 dollari, in calo di 95 centesimi.

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